Unioni civili, boom di richieste. A Crema si prenotano sei coppie

Per celebrare il rito occorre attendere i decreti attuativi della legge

Unioni civili

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Crema, 30 luglio 2016 - Non sarà una corsa, ma di certo qualche passo veloce sul tema delle unioni civili c’è. A Crema e nel Cremasco qualcosa si muove e se Montodine ha rotto gli indugi, annunciando per primo un’unione gay che si svolgerà a ottobre, Crema ha superato tutti con la richiesta di ben sei coppie che subito dopo il 20 agosto approfitteranno della nuova legge e dei decreti attuativi, che ora mancano. Molto mistero ammanta sia i protagonisti, sia le cerimonie, perché si cercherà di essere discreti e di sviare i fotografi e i curiosi. Forse si tratta di quattro coppie di uomini e due di donne, anche se al momento risulta impossibile avere certezze. Si sa, invece, che a celebrare le prime unioni civili vuole essere il sindaco, Stefania Bonaldi, che ha calibrato le sue ferie per arrivare in tempo a presiedere la cerimonia. Quindi, calcolando le vacanza del sindaco, si sa che la prima unione non potrà essere celebrata se non dopo il 20 agosto. Inoltre in Comune stanno preparando un calendario che al momento risulta abbastanza fitto, visto il numero delle persone che vogliono unirsi davanti alla legge al più presto. Nessun motivo d’urgenza spinge le sei coppie, ma tutte hanno deciso che è la volta buona per mettersi in regola.

Dopo il flop dei registri delle coppie di fatto, con una sola iscrizione nel Cremasco, a Rivolta d’Adda, dove la coppia si iscrisse per tutelarsi, visto che uno dei due era gravemente ammalato e in seguito è poi deceduto, pochi avrebbero scommesso sull’immediata applicazione della legge nel Cremasco. E invece, ecco la sorpresa. Per quanto riguarda i celebranti, alcuni primi cittadini con ogni probabilità demanderanno il ruolo di officianti a loro delegati. Per esempio, il cattolicissimo sindaco di Spino d’Adda, che ha già demandato al vice il primo matrimonio civile della sua èra, potrebbe continuare a farsi rappresentare, mentre qualche imbarazzo potrebbero nutrirlo i tre sindaci leghisti. Per esempio il primo cittadino di Vailate, Paolo Palladini: «Non mi entusiasma celebrare matrimoni e di solito delego. Lo farò anche per eventuali unioni civili. Sono un sindaco che preferisce stare sulla strada e controllare i lavori. Per le unioni, arriverà qualcun altro. Al momento qui non ci sono state richieste».