Crema, Bonaldi su Facebook: "Sindaci pecoroni". E scoppia il finimondo

I colleghi non ci stanno e rispondono per le rime di P.G.R.

Gabriele Gallina, collega di Soncino di Stefania Bonaldi

Gabriele Gallina, collega di Soncino di Stefania Bonaldi

Crema, 7 febbraio 2016 - E' scoppiato  il caso pecoroni, che rischia di far molto male. Perché i «pecoroni» non ci stanno e rispondono per le rime. A tirar fuori il termine è stato il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, stizzito dal fatto che 26 suoi colleghi che stanno con lei in Scrp (società reti e patrimonio) hanno firmato una lettera nella quale chiedono di sapere quanti soldi spettano loro per la vendita di Lgh e come si intende spenderli. Siccome lei e altri 25 questa lettera non solo non l’hanno firmata, ma la ritengono inopportuna, mentre 24 hanno abbozzato, due si sono arrabbiati di brutto.

Uno, Gianni Rossoni, primo cittadino di Offanengo, centrodestra a vita, ex vice presidente della Lombardia, ha dato fuori di matto nella prima riunione ristretta dei sindaci; l’altra, Stefania Bonaldi, ha preso il computer e ha scritto su Facebook che 14 sindaci su 26, in odore di Pd, sono dei pecoroni perchè si sono lasciati abbindolare. Poi, riferendosi al primo cittadino di Soncino, Gabriele Gallina, l’ha accusato di strumentalizzare, distruggere, seminare sospetti per una leadership che non ha, mentre Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco, è di un mondo a parte e ogni volta con le sue esternazioni accalappia qualche collega. Il primo cittadino di Palazzo Pignano, Rosolino Bertoni, non capisce il modo di agire della collega: «Perché la Bonaldi si comporta come fosse la titolare di Scrp? Proprio lei che nella prima riunione aveva detto che non contavano le quote, ma ogni sindaco contava uno?». Più caustico Gallina: «Il sindaco è sotto elezioni e le cose per lei non vanno bene, per questo usa toni che lasciano allibiti. Per quanto riguarda l’attacco alla mia figura, mi vien da sorridere. Avete mai visto un gruppo di pecoroni dietro a una gallina?!».

di P.G.R.