I 99 Posse in concerto (Ansa)
Cremona, 27 gennaio 2015 - «Per quanto è di mia competenza, non darò il mio benestare a quel concerto e ribadirò questo concetto anche nell’ambito del Comitato per la sicurezza pubblica». Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, alza la paratie davanti al concerto dei 99 Posse annunciato per giovedì sera al Centro sociale Dordoni. Dopo il pomeriggio di guerriglia scatenato sabato pomeriggio da un centinaio di black bloc (per la maggior parte romani), con devastazioni e danneggiamenti, il sindaco sceglie la linea della chiusura.
Diverso l’orientamento della questura che non opporrà un diniego al concerto dei 99 Posse, perché si svolgerà in un luogo privato, al chiuso. Per il Dordoni impedire il concerto sarebbe ignobile. A decidere sarà il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che dovrebbe riunirsi domani. Galimberti incontra i giornalisti prima dell’incontro con il ministro Franceschini al Museo civico. Severo il giudizio sul commento postato dal gruppo 99 Posse sulla pagina Facebook: «Onore a chi lotta. Più bastoni, meno bandiere. Giovedì a Cremona siamo certi di trovare una città rasa al suolo». «Commento inaccettabile - dice il sindaco - , come è ovvio. Ogni violenza non costruisce nulla ed è totalmente da ripudiare».
Il giudizio sul concerto. «Noi siamo molto preoccupati e totalmente contrari rispetto a questo concerto. Abbiamo già raffigurato questa preoccupazione e questa contrarietà agli organi preposti, prefettura e questura, e porteremo davanti al Comitato di sicurezza questa preoccupazione e questa contrarietà. Da parte nostra, per quanto ci riguarda, non rilasceremo nessuna autorizzazione». «Abbiamo già detto - aggiunge il sindaco parlando del rinnovo della convenzione con il Dordoni - che non verranno rinnovate le convenzioni e tutto il resto compete alla gestione delle istituzioni preposte all’ordine pubblico, con le quali siamo in stretto contatto e in stretta collaborazione, come sempre e come dimostrato anche sabato, lavorando al meglio, giorno e notte, e mettendo anche a repentaglio noi stessi. La tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dipende da istituzioni che non sono in questo caso il Comune. Con queste istituzioni, alle quali siamo stettamente legati e con le quali lavoriamo in stretto coordinamento, noi raffigureremo la preoccupazione massima e la contrarietà e nel Comitato sicurezza porteremo queste cose. Vedremo quali saranno le decisioni che verranno assunte degli organismi preposti». Eravate preoccupati per la manifestazione di sabato, si potevano evitare gli scontri? «È chiaro che eravamo preoccupati. Ed è per questo che abbiamo lavorato giorno e notte, nei giorni scorsi, anche per rimettere immediatamente, per quanto è stato possibile, a posto, perché gli incidenti sono stati confinati ad un angolo della città». Al Comune, ha ribadito il sindaco, non spetta autorizzare o vietare manifestazioni. «Voglio ricordare anche che non c’è per queste manifestazioni, perché questa è la legge, nessuna autorizzazione da dare. Il diniego può essere dato dalla questura». La procura con il pm Fabio Saponara, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per danneggiamento. Nella giornata di domenica è nato su Facebook il «Comitato per la chiusura dei centri sociali a Cremona», che in 24 ore ha visto in pagina circa 3500 iscrizioni. Un piattaforma online per chiedere al sindaco la chiusura del Dordoni ha raccolto finora 735 sottoscrizioni.