Castelleone, Sorini nelle mani del giudice

E' un'estate caldissima per i lavoratori di due aziende cremasche, la Sorini di Castelleone e la Koch Heat Transfer Company di Bagnolo di Daniele Rescaglio

Il presidio alla Koch

Il presidio alla Koch

Castelleone, 22 luglio 2015 - E' un'estate caldissima per i lavoratori di due aziende cremasche, la Sorini di Castelleone e la Koch Heat Transfer Company di Bagnolo. Nel primo caso una situazione che i sindacati definiscono di «fallimento», con la possibilità della cessione di un ramo di azienda ma che, stando alle prime indicazione, vedrebbe 44 esuberi su 104 dipendenti. L’altra, la Koch, pronta a chiudere, in quanto ha deciso di abbandonare il sito cremasco. «A oggi l’unica cosa concreta è che la Sorini ha presentato presso il Tribunale di Cremona la richiesta di concordato. Ora il giudice dovrà decidere se accettarla oppure no» spiega Alessandro Cerioli della Cisl.

«Tecnicamente è la cessione di ramo di azienda, non so come si chiamerà e quando la faranno: la nuova Sorini si impegnerà nei cinque anni di concordato a pagare i debiti con i criteri che stabiliranno con i creditori. Tecnicamente è una azienda fallita, rispetto ai debiti e al fatturato» spiega Cerioli. Lunedì comunque si aprirà la trattativa, mentre attualmente tutti i lavoratori sono impiegati in azienda. «C’è aperta una cassa integrazione per una quindicina di impiegati, gli altri stanno lavorando per l’inverno». Intanto i lavoratori della Kock hanno sospeso momentaneamente lo sciopero, dopo le aperture dell’azienda. «Abbiamo avuto un primo incontro con la direzione. Hanno preso tempo per fare due conti ci rivedremo martedì mattina. Certo il futuro non sarà Koch», spiega Giovanna Gaudensi della Cisl.