Castelleone, le ultime volontà della maestra: "Un milione di euro per il paese"

Il testamento di Rosa, 93 anni, madre dell’ex vicesindaco scomparso

La maestra di Castelleone Rosa Cocchetti Maggi in una foto d’epoca attorniata dai suoi amati alunni

La maestra di Castelleone Rosa Cocchetti Maggi in una foto d’epoca attorniata dai suoi amati alunni

Castelleone, 18 giugno 2016 - La maestra dalla penna rossa e dallo sguardo altero, ma che si scioglieva per i suoi alunni se n’è andata in punta di piedi. Quel che ha fatto rumore a Castelleone è il suo testamento, rivelato qualche giorno fa e che ha visto beneficiare di tutte le sue sostanze quattro enti in primo piano nel paese: parrocchia, Comune, Croce verde e Fondazione Brunenghi. Rosa Cocchetti Maggi è deceduta il 22 marzo scorso, dopo aver spento 93 candeline. Maestra storica di Castelleone, dal 1950, quando si sposa e passa dalla natia e adorata Cremona al borgo e alla scuola elementare. Resta in cattedra fino al 1982, quando a 60 anni decide di dire basta. Il matrimonio le regala due figli, ma tanta tristezza, perché in giovane età perde la figlia e nel 2005 deve dire addio al figlio Luciano, all’epoca vicesindaco del paese, che resta vittima di un terribile incidente automobilistico nel quale muore anche una donna, mentre un’altra resta gravemente ferita. La maestra è vedova e non ha parenti prossimi. Vive l’ultima parte della sua esistenza in una bella villa a due piani della quale cura con orgoglio il giardino. Poi le forze a mano a mano che gli anni passano se ne vanno, fino al decesso, all’età di 93 anni. Una vita spesa per i bambini prima e per i fiori dopo e, alla fine, la sorpresa che nessuno si aspetta. Quando la maestra se ne va, resta il suo testamento. Che Rosa Cocchetti Maggi ha affidato all’avvocato Chiara Tomasetti, peraltro già sindaco di Castelleone proprio nel periodo nel quale il figlio Luciano era vicesindaco. Passa qualche settimana e le volontà testamentarie vengono rivelate, in un primo tempo in via riservata, alle persone interessate. La maestra ha lasciato un cospicuo patrimonio in denaro, poco meno di 600mila euro e la bella villa, del valore stimato di circa mezzo milione di euro. Secondo le sue volontà, il denaro liquido va diviso in parti uguali tra comune, fondazione Brunenghi e Croce verde di Castelleone, mentre la villa va alla parrocchia. Quando gli interessati vengono a sapere del lascito, la loro reazione è di stupore: la maestra dalla penna rossa si è ricordata del pubblico e ha voluto dare una mano con quel che ha potuto.

Stupore è la parola giusta, è l’espressione che si legge sul volto del sindaco Pietro Fiori nel commentare la notizia, anche se avverte che sin qui non ha ancora visto nulla e che comunque è molto grato alla maestra. E sotto sotto fa capire che in qualche modo la benefattrice sarà ricordata. Più esplicito il parroco, don Amedeo Ferrari che ricorda come la villa della maestra sia arrivata in eredità ma deve essere venduta per volontà testamentaria, in quanto alla parrocchia devono andare soldi freschi. La maestra sapeva che il parroco sta costruendo il nuovo oratorio e che ha bisogno di soldi per pagare i lavori e per questo motivo ha inteso mettere a disposizione la sua bella casa. Così la maestra verrà ricordata come la persona che, avendo dato molto al paese, come ultimo gesto ha voluto dare tutto. Una via, una sala, un reparto, un’ambulanza? Chissà, ma qualcosa poi i beneficiari si sentiranno di fare nel nome della maestra dalla penna rossa.