Polizia penitenziaria in protesta davanti al carcere: "Qui la situazione sta diventando esplosiva"

Obiettivo della manifestazione di questa mattina portare alla luce della opinione pubblica la difficile situazione di chi opera dentro il carcere, con gravi carenze a livello di organico e anche di spazi. Presente l'onorevole cremonese Franco Bordo: "Bisogna trovare soluzioni" di Daniele Rescaglio

Presidio davanti alla casa circondariale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria

Presidio davanti alla casa circondariale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria

Cremona, 2 settembre 2014  - Dopo la rivolta dei detenuti della scorsa settimana, il sindacato di polizia penitenziaria Sinappe questa mattina ha dato vita ad una protesta davanti all’ingresso del carcere di Cremona. Obiettivo della manifestazione di questa mattina portare alla luce della opinione pubblica la difficile situazione di chi opera dentro il carcere, con gravi carenze a livello di organico e anche di spazi. Sull’episodio di violenza della scorsa settimana è intervenuto anche il sindacato Sappe che in un lungo comunicato parla di strumentalizzazione, ridimensionando quanto accaduto ed elogiando invece la grande professionalità del personale che ha gestito una situazione esplosiva.

Alla protesta di questa mattina era presente anche l’onorevole cremonese Franco Bordo: "Ho pensato di venire e interloquire con i rappresentanti del sindacato e i lavoratori che hanno preso parte al presidio, un presidio molto tranquillo e pacifico – spiega il deputato -. Mi sembra che le motivazioni alla base della protesta siano assolutamente degne di ascolto. Bisogna trovare soluzioni. Io innanzitutto penso che la rivolta di qualche giorno fa sia stata tenuta in sordina a livello nazionale, quasi derubricata a un evento di poca rilevanza. Invece, da quanto ho appreso, appare un episodio importante e grave. La situazione del carcere cremonese mi sembra sia diventando esplosiva – ha aggiunto l’onorevole Bordo -. Alla mia precedente interrogazione sul carcere il ministro non ha ancora risposto, evidentemente perché non sa cosa rispondere".