Il genio diviso tra fisica e Juve, Simone fa il bis ai campionati italiani

Simone Bombari l’ha rifatto: ha rivinto il campionato italiano di fisica che si è svolto la scorsa settimana a Senigallia, sbaragliando anche quest’anno i cento avversari che volevano strappargli il titolo. Inoltre ha vinto il premio per la miglior prova sperimentale di Pier Giorgio Ruggeri

SUL PODIO Simone Bombari, 18 anni, con la targa

SUL PODIO Simone Bombari, 18 anni, con la targa

Crema, 1o aprile 2015 - Simone Bombari l’ha rifatto: ha rivinto il campionato italiano di fisica che si è svolto la scorsa settimana a Senigallia, sbaragliando anche quest’anno i cento avversari che volevano strappargli il titolo. Inoltre ha vinto il premio per la miglior prova sperimentale.

Insomma, hai fatto il bis? «Sì, anche se quest’anno è stata più dura. C’era un problema che si prestava a due diverse interpetazioni. Io ho preso quella giusta, molti altri no».

Lo scorso anno ci siamo lasciati con l’impegno delle Olimpiadi della fisica organizzate ad Astana, in Kazakistan . Com’è andata? «Non ci sono andato».

Come mai? «L’Italia manda cinque rappresentanti. Io sono arrivato sesto. «Purtroppo ho avuto un problema durante la prova. Mi si è bruciato un amperometro e quindi non dava risposte esatte e questo mi ha costretto a rifare per due volte l’impianto alla ricerca di un errore che non c’era. Ho dovuto chiamare un commissario per ben tre volte e quando abbiamo capito che non ero io che sbagliavo, ma l’amperometro malfunzionante, era ormai tardi. Peccato».

Quest’anno, invece, che succederà? «Sempre a Trieste per la fase finale. Sono ammessi dieci ragazzi e di questi cinque andranno a Mumbai per le Olimpiadi».

È la tua ultima occasione. «Sì, spero proprio di farcela».

Se potessi realizzare un desiderio? «Tre: la Juventus campione d’europa, l’Atalanta salva e parteciapre alle Olimpiadi della fisica». Vediamo male la prima, possibile la seconda, quasi certa la terza. Sei all’ultimo anno del liceo Galilei di Crema. Poi che cosa farai? «Dopo la maturità non ho ancora deciso. È chiaro che mi piacerebbe continuare con la fisica, magari con la matematica, ma non vorrei insegnare. Piuttosto lavorare in un laboratorio. Ma non è semplice. Quindi posso prendere in considerazione anche la facoltà di ingegneria».

Le aziende si lasceranno sfuggire uno come te? «Non lo so. Al momento con la fisica mi diverto. Poi un conto è vincere i campionati italiani, un altro è risolvere i problemi nei processi lavorativi in un’azienda. Vedremo».