Botte tra imprenditrice e sindacalista: bufera all’Astracosmetic

Cremosano, brutto pasticcio alla ditta Astracosmetic di Cremosano, un’azienda che produce cosmetici, impiega una quarantina di persone, tutte straniere, ed è di proprietà di una donna romena, sposata con un italiano, che negli ultimi tempi è ai ferri cortissimi con il sindacato. Tanto che pare che la titolare sia arrivata alle mani con una delegata, con tanto di denuncia che potrebbe partire di Pier Giorgio Ruggeri

L’ingresso dello stabilimento di cosmetici nella zona industriale di Cremosano

L’ingresso dello stabilimento di cosmetici nella zona industriale di Cremosano

Cremosano (Cremona), 25 febbraio 2015 - Brutto pasticcio alla ditta Astracosmetic di Cremosano, un’azienda che produce cosmetici, impiega una quarantina di persone, tutte straniere, ed è di proprietà di una donna romena, sposata con un italiano, che negli ultimi tempi è ai ferri cortissimi con il sindacato. Tanto che pare che la titolare sia arrivata alle mani con una delegata, con tanto di denuncia che potrebbe partire. Quel che è certo è che domani mattina alle sei ci sarà un presidio davanti all’azienda, che sorge nella zona industriale di Cremosano, alle porte di Crema. «Venerdì la nostra rappresentante di fabbrica – dice Guido Scarpino, della Cgil di Lodi – ha avuto una accesissima discussione con la titolare dell’azienda, che a un certo punto le ha messo le mani addosso e l’ha malmenata. È andata al pronto soccorso dove i medici hanno stilato un referto. Adesso stiamo valutando se presentare una denuncia. Quel che è certo è che domani saremo davanti alla fabbrica per un presidio».

Ma cosa sta succedendo all’interno della fabbrica? «Non c’è nessun rispetto delle regole sindacali. Ci sono una quarantina di persone, nessuna assunta secondo le regole italiane. Sembra che una decina di dipendenti venga pagata 6.15 euro lordi l’ora, mentre una trentina avrebbe un contratto d’assunzione della Romania». Una situazione al limite dell’incredibile: «Neppure noi capiamo come sia possibile – continua Scarpino –. C’è in corso un controllo da parte dell’Ispettorato del lavoro e in fabbrica è impossibile entrare perché non ci aprono. Dopo quel che è successo venerdì sembra che tutti i lavoratori siano stati fatti iscrivere a un sindacato che non conosciamo, per mettersi al riparo da altre rivendicazioni».

Da qui il clima di terrore che si respirerebbe: «I dipendenti hanno tutti paura di perdere il posto e di essere lasciati a casa – chiarisce il responsabile Cgil –. Vogliamo vederci chiaro ed essere messi a conoscenza di quel che succede nella fabbrica. Per questo faremo il presidio». Della situazione sono stati informati anche i carabinieri, che domani mattina saranno presenti in zona per evitare che gli animi si accendano più del dovuto. Anche perché pare che non siano pochi i dipendenti che starebbero dalla parte della titolare, non si sa se per paura o per convenienza.