"C'è una bomba all'oratorio": la ripicca di un papà per l'eliminazione del figlio da un torneo

Stando alla polizia l'uomo avrebbe inventato tutto per impedire che si svolgesse la finale di calcio da cui la squadra del figlio era stata esclusa. Denunciato. di Pgr

I controlli della polizia hanno portato all'arresto di un pregiudicato

I controlli della polizia hanno portato all'arresto di un pregiudicato

Crema, 26 luglio 2014 -  “C’è una bomba all’oratorio, dove si disputa una partita di calcio. Correte”. E la polizia sospende la finale del torneo e fa sgombrare il campo. Ma la bomba non c’è. Evidentemente un falso allarmeE’ accaduto a metà maggio ma le indagini hanno impegnato le forze dell’ordine per un paio di mesi. Alla fine, però, i poliziotti sono riusciti a individuare chi era l’autore della falsa bomba, denunciando questo 32enne italiano per procurato allarme. Secondo la ricostruzione, pare che la squadra del figlio di questa persona fosse stata eliminata, secondo il papà piuttosto arbitrariamente, dalla disputa della finale. Che fare? Impedire agli altri di giocarsi il trofeoCome? Inventandosi una falsa bomba nell’oratorio. L’uomo va a una cabina telefonica e chiama la polizia, che accorre. Nessuna bomba e le indagini si rivolgono verso chi ha effettuato la telefonata. Prima si individua la cabina, poi si vedono le telecamere, infine si sentono alcuni testimoni. Come per un puzzle, ecco alla fine uscire un’immagine chiara che dà un nome e un cognome a chi ha effettuato la telefonata. Appunto il papà scontento. Che viene chiamato, messo di fronte alle sue responsabilità e denunciato. Cosa non si fa per un figlio.