Sorpresa indigesta al super: le cozze in offerta sono avariate

Mortara, venti chili di merce sequestrata e due addetti nei guai di Umberto Zanichelli

L’INTERVENTO I carabinieri al reparto pescheria del super

L’INTERVENTO I carabinieri al reparto pescheria del super

Mortara (Pavia), 18 aprile 2015 - Più di venti chili di cozze avariate. Le hanno sequestrate ieri mattina i carabinieri di Mortara dopo un sopralluogo effettuato con il personale del settore veterinario della Asl di Pavia, al reparto pescheria di un noto supermercato di Mortara. Lì, giovedì pomeriggio, un pensionato di 71 anni, residente a Gambolò, aveva acquistato una confezione da un chilo di cozze che erano esposte al pubblico in offerta. Pensava probabilmente di aver fatto un buon affare, ma quando è arrivato a casa e ha aperto la confezione di mitili, è stato investito da un odore molto sgradevole, il segnale che il prodotto non era propriamente fresco. Un sospetto, il suo, che è diventato certezza quando ha deciso di aprire alcune cozze che si presentavano di un colore poco rassicurante. Così, senza perdersi d’animo, è tornato al centro commerciale di Mortara e ha segnalato la situazione al personale. Subito gli è stata proposta la sostituzione con un secondo sacchetto il cui contenuto, purtroppo, aveva le stesse caratteristiche.

Così davanti a due casi di cozze avariate, pensando di tutelare in questo modo anche gli altri eventuali acquirenti, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Mortara che hanno avviato gli accertamenti. Forti della denuncia del pensionato i militari del capitano Papaleo, che hanno operato in collaborazione con il personale del servizio veterinario della Asl, ha compiuto un sopralluogo al supermercato mortarese. E lì hanno passato la mano al personale della Asl che è deputato a effettuare i controlli sulla merce. Proprio questi ultimi hanno accertato lo stato di cattiva conservazione dei mitili e hanno disposto il sequestro di 15 sacchetti di cozze per un peso complessivo di 21 chili e mezzo. Subito dopo i militari hanno provveduto a denunciare a piede libero per i reati di commercio di sostanze alimentari nocive e per le violazioni alla disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande sia l’addetta alla vendita del reparto pescheria che il legale rappresentante della catena della quale il centro commerciale mortarese fa parte. Il consumo di frutti di mare poco cotti o avariati può provocare gastroenteriti ma, nei casi più gravi, essere il veicolo per contrarre la salmonellosi o anche il virus dell’epatite di tipo A.

umberto.zanichelli@ilgiorno.net