Dalla Cina e dall’Est con le bionde: sbarcano a Malpensa i nuovi spalloni

Cani in azione allo scalo per fiutare le sigarette di contrabbando di CORRADO CATTANEO

Sigarette sequestrate dalla Guardia di finanza (foto d'archivio)

Sigarette sequestrate dalla Guardia di finanza (foto d'archivio)

Malpensa, 3 gennaio 2016 - Arrivano dalla Cina, dal Nord Africa e dall’Est-Europa i nuovi spalloni di sigarette che scelgono Malpensa per importare sul territorio nazionale tabacchi di contrabbando. Un fenomeno in aumento, a giudicare dai dati dei controlli della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle dogane attivi allo scalo, sottolineato in questi giorni anche dalla campagna stampa di una multinazionale del settore: «Chi compra sigarette di contrabbando - vi si legge - finanzia la criminalità organizzata». E poi l’appello rivolto ai consumatori: «Non scambiare un piccolo risparmio con un costo sociale molto più grande».

Del resto solo nel 2014 l’incidenza del contrabbando ha sottratto 770 milioni alle casse dello Stato e nel terzo trimestre del 2015, a livello nazionale, si stima che il fenomeno sia cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, con picchi non solo a Napoli e Palermo ma anche a Milano. Non a caso da maggio a ottobre, durante il rafforzamento dei controlli in concomitanza con Expo 2015, i finanzieri del gruppo di Malpensa hanno denunciato 41 presunti contrabbandieri alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio arrivando a sequestrare quasi una tonnellata di sigarette. Prima dell’apertura dell’Esposizione universale il corpo aveva già messo a segno l’operazione “Smoking Cleopatra” che aveva portato al sequestro di oltre tre tonnellate di sigarette trovate nei bagagli di 125 passeggeri in arrivo allo scalo, e a comminare sanzioni per 350mila euro. Tabacchi esteri provenienti, principalmente, dai Paesi dell’Est-Europa e in particolare dal Nord-Africa e dalla Cina.

In forte crescita anche il fenomeno di quelle che in gergo vengono chiamate “cheap white”, ossia sigarette prodotte legalmente in alcuni Paesi dell’Est e del Medio Oriente, spesso con pacchetti molto simili alle marche più conosciute e acquistate in Europa, ma non ammesse alla vendita all’interno della Ue, perché considerate non rispondenti agli standard di sicurezza comunitari e quindi ancora più dannose per la salute di chi le fuma. Tipologie di sigarette sempre più diffuse, anche perché in tempi di crisi economica il loro prezzo, che può essere più basso anche di 2-3 euro a pacchetto rispetto alle sigarette tradizionali, incoraggia il mercato clandestino.

Un fenomeno, quello del contrabbando, che ha convinto i militari ad affiancare a Malpensa in questi mesi ai cani antidroga e a quelli in grado di fiutare le banconote, anche un’unità cinofila specializzata nel contrasto al contrabbando di sigarette. Ad essere arruolata è stata Jacky, un esemplare femmina di pastore belga Malinois, che ha già permesso con il suo fiuto ai militari del corpo di sequestrare chili e chili di tabacchi lavorati importati illegalmente. Del resto da passare al setaccio non sono solo i milioni di passeggeri che annualmente affollano le sale arrivi e partenze dell’aeroporto, ma anche i magazzini doganali della cosiddetta Cargo City di Malpensa, l’aeroporto italiano in cui, in valori assoluti, transitano più merci.