Un campo nel nome di Borgonovo: a Como Cruyff sa ancora stupire

Inaugurato nella giornata di ieri, a Como, un campo sintetico alla memoria di Stefano Borgonovo, il giocatore cresciuto nel Como e morto prematuramente di Sla. L'iniziativa è partita dalla moglie Chantal e il mitico Johan Cruyff

SORRIDENTI A sinistra Chantal Borgonovo con la figlia e Johan Cruyff; qui sopra tra l’ex campionisssimo dell’Ajax e il sindaco di Como, Mario Lucini, all’esterno del campo dedicato al marito morto di Sla (Cusa) FESTA Il campo in erba sintetica e un ricordo di gruppo, tra cui anche Fernando Ricksen ammalato di Sla e testimonal

SORRIDENTI A sinistra Chantal Borgonovo con la figlia e Johan Cruyff; qui sopra tra l’ex campionisssimo dell’Ajax e il sindaco di Como, Mario Lucini, all’esterno del campo dedicato al marito morto di Sla (Cusa) FESTA Il campo in erba sintetica e un ricordo di gruppo, tra cui anche Fernando Ricksen ammalato di Sla e testimonal

 Como, 11 novembre 2014 - «OGGI È UNA GIORNATA di grande festa per la nostra città, grazie a due grandi campioni come Johan Cruyff e Stefano Borgonovo i nostri ragazzi da oggi hanno a disposizione un nuovo luogo dove praticare sport». Non nasconde la propria soddisfazione il sindaco di Como, Mario Lucini, di fronte alla nuova struttura all’angolo tra via Leoni e via dei Mille. Sulla parete, in colori sgargianti, i volti del «Pelé bianco» e del «Borgo» dipinti dai ragazzi dell’Accademia Galli, insieme alle 14 regole per l’uso del campo, le stesse degli oltre 250 Cruyff Court realizzati nei quattro continenti. «Ognuna di queste quattordici regole è importante – sorride il campione olandese, da molti considerato il più grande calciatore di tutti i tempi alla stregua di Maradona e Pelé - si va dal rispettare l’avversario a cercare di essere se stessi, imparare qualcosa di nuovo ogni giorno, mettersi a disposizione degli altri. Sono cose che è necessario fare se si vuole giocare a calcio, ma vanno bene anche nella vita di tutti i giorni. Per questo dico che lo sport è una grande palestra di vita. Quando nell’ambito della Uefa ho conosciuto Chantal Borgonovo e il grande lavoro che sta facendo con la fondazione intitolata al marito ho capito che dovevamo fare qualcosa insieme. Il progetto di Como è nato in questo modo, ma non può essere l’unico in Italia, noi siamo disposti a fare la nostra parte». Felici malgrado la pioggia, i bimbi del quartiere che ieri si sono visti consegnare un campo nuovo di zecca dove giocare a calcio e praticare anche altri sport, colorato di blu e arancio, i colori della maglia della nazionale olandese. «Stefano ne sarebbe stato orgoglioso – spiega la moglie Chantal – in uno di questi campetti di periferia, probabilmente tenuto molto meno bene, ha tirato i suoi primi calci a un pallone, innamorandosi di questo sport. Una gioia che lo ha accompagnato per tutta la vita, anche nella sua carriera in serie A». Un piacere da condividere con centinaia di bambini e bambine, piccoli sportivi che da ieri sanno che quel campetto è anche un po’ loro. «E per questo lo devono rispettare – conclude il sindaco Lucini – abbiamo coinvolto in questo progetto le famiglie e le scuole. Grazie a Johan Cruyff e al nostro “Borgo”, che ci manca tanto ma che sentiamo ancora così vicino al nostro cuore».