Lurago Marinone, 26 agosto 2012 - Ironia, divertimento e la giusta concentrazione per vivere un'occasione sportiva unica nella vita. Per Paolo Cecchetto, 45 anni di Lurago Marinone, sono questi gli ingredienti per affrontare le Paralimpiadi 2012 di ciclismo a Londra. Specialista della categoria H2, medaglia d'argento ai campionati del mondo nella gara in linea a Roskilde nel 2011, attualmente maglia rosa nel Giro d'Italia con il team Pulinet di Lodi, Cecchetto gareggerà con la sua handbike il 7 settembre, alle 14.30, sul circuito di Brandshatch, per una distanza totale di 60 chilometri. "E' la mia prima Paralimpiade - spiega -, cercherò sicuramente di migliorare il mio secondo posto in Danimarca anche se, ammetto, sarà difficile. A meno che davanti non buchino tutti (sorride al telefono dal ritiro della nazionale a Roccaraso, nda)".

Cecchetto, quali avversari teme di più? "Ci sono tanti campioni su cui fare gara e da battere. Uno è sicuramente lo svizzero Heinz Frei, campione paralimpico uscente a Pechino 2008. Poi c'è il suo connazionale Jean Marc Berset, pluricampione del Mondo in Canada e in Danimarca. E infine il francese David Franek, un emergente che non ha ancora vinto niente, ma è primo nel ranking dell'European Handbike Circuit e in queste Paralimpiadi potrebbe decidere di 'esplodere' definitivamente".

Lei però non è proprio l'ultimo della lista... "Certamente. Per il podio ci sono anch'io. Se io guardo loro, bè...loro  guarderanno me".

In che modo spera di spuntarla? "Il mio punto di forza è lo sprint, quindi spero che si arrivi tutti insieme in gruppone al traguardo. Stiamo parlando di una Paralimpiade, il livello degli atleti in gara sarà altissimo e non credo di poter "seminare" nessuno. E' chiaro che per arrivare allo sprint finale dovrò mantenere medie elevate, lavorare su fondo e resistenza".

Come si sta preparando? "Con il ct Valentini stiamo lavorando molto sull'intensità dello sforzo, percorrendo salite da un quarto d'ora per quattro-cinque volte di seguito. Senza dimenticare il fondo, che comunque è stato preparato con attenzione a Piancavallo (Pordenone) a luglio".

Lo sforzo delle Paralimpiadi peserà sul suo Giro d'Italia? "Assolutamente no. Sono onorato di partecipare e anche se non sarò in pista il 2 settembre per la tappa di Casale Monferrato, tornerò il 23 a Sulmona. Fortunatamente vengono considerati i tempi delle otto miglior tappe, quindi posso permettermelo".

La sua bicicletta o il suo abbigliamento tecnico avranno innovazioni? "La nazionale ha in dotazione il "power meter", uno strumento in grado di misurare quanti watt di potenza possiamo rendere e per quanto tempo. E' uno strumento molto più sofisticato del vecchio cardiofrequenzimetro. Per il resto le bici in H2 non possono essere modificate con alettoni o carene aerodinamiche".

A chi dedicherebbe un'eventuale medaglia? "A mia moglie Laura e ai miei tre figli Rebecca, Mattia e Noah"