Como Calcio, nessun acquirente: l’asta andrà deserta

Intanto la Procura indaga sul fallimento: passivo da oltre due milioni di euro

Il settore della tifoseria lariana

Il settore della tifoseria lariana

Como, 16 dicembre 2016 - Nessuna offerta per il Calcio Como. Al termine per depositare le offerte, che scadeva a mezzogiorno di ieri, non è pervenuta nessuna busta. L’asta fissata per oggi alle 11, a cui presenzierà anche il curatore Francesco Di Michele, è quindi destinata ad andare deserta e a essere dichiarata chiusa nel giro di pochi minuti: i 730mila euro della base d’asta fissati per la società calcistica di cui è stato dichiarato il fallimento su richiesta della Procura, sono stati ritenuti eccessivi dai possibili acquirenti interessati all’acquisto.

Nell'asta sono compresi il parco giocatori e le proprietà connesse alla società, ma non la sede di Orsenigo – per cui è in atto la revocatoria del passaggio di proprietà - e il marchio, in quanto non ancora registrato. Oggi dunque il giudice di Como Marco Mancini, nel prendere formalmente atto della mancanza di ogni offerta, fisserà una nuova asta, presumibilmente nella seconda metà di gennaio, dove la base di offerta sarà decurtata del 25%. Si partirà quindi da circa 550 mila euro. Tuttavia, non ci sarà una ulteriore asta, anche se nelle stessa giornata il giudice potrebbe decidere di scendere di un ulteriore 25% come previsto dalle legge in caso di terza asta – che in questo caso quasi certamente non si terrà – scendendo così attorno ai 400mila euro. Per il Calcio Como, nel frattempo, si è aperta l’indagine giudiziaria, dopo il rigetto del ricorso, da parte della Corte d’Appello di Milano, contro la dichiarazione di fallimento disposta dal Tribunale di Como lo scorso 21 luglio. A inizio novembre si era tenuta l’adunanza dei creditori (in tutto 84, tra cui Equitalia e alcuni istituti bancari), ma anche fornitori e commercianti a cui si è rivolta la società negli ultimi periodi.

Il passivo ammonterebbe a 2 milioni e 380mila euro. Icrediti finora ammessi sono pari a un milione e 250 mila euro: in alcuni casi le richieste erano state rigettate, ma per la maggior parte della restante cifra, la decisione sull’ammissione al fallimento è stata solo rinviata in attesa di definire con maggiore precisione l’esatto credito vantato. Non è infatti ancora quantificabile il credito che andrà a esigere chi sta attualmente collaborando con la società, la cui attività prosegue in esercizio provvisorio. Per esempio, il Comune di Como, che alla società calcistica affitta lo stadio, oltre a concessioni pubblicitarie, pari a 100mila euro di potenziali incassi.