Martedì 23 Aprile 2024

Soste blu, l’anomalia comasca

«È saltato l’equilibrio fra posti a pagamento e quelli gratuiti» di Roberto Canali

sosta

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Como, 14 dicembre 2014 - Nella fiaba del «Re nudo» era un bambino, qui è toccato a un giudice di pace dire quella cosa che era sotto gli occhi di tutti eppure nessuno aveva avuto il coraggio di far notare, ovvero che a Como si può parcheggiare solo se si è disposti a pagare. Lo sanno bene gli automobilisti che ormai sono rassegnati, al termine della Napoleona trovare un posto bianco è praticamente impossibile, ci si trova di fronte a una parata di posti blu e addirittura è diventato difficile trovare posto anche se è disposti a pagare. Da quando piazza Roma e piazza Volta sono state pedonalizzate, insieme a piazza Grimoldi, sono praticamente spariti i posti auto a ridosso del centro storico, così tocca girare delle mezzore per trovare un posto, sempre e naturalmente a pagamento. «Questo non è per nulla scontato – spiega Mauro Antonelli, responsabile dell’Unione Nazionale Consumatori di Como – anzi a voler essere precisi il Codice della Strada dice tutt’altro, ovvero che si deve mantenere un equilibrio tra posti a pagamento e posti gratuiti.

La sosta in pratica va modulata a seconda delle diverse esigenze, salvo deroghe concesse nelle cosiddette aree di rilevanza urbanistica. E qui purtroppo sta il pasticcio visto che lo stesso Codice non le definisce e l’interpretazione è stata lasciata agli uffici tecnici dei Comuni. Capita così che a Como il 95% dei posti presenti in centro sia a pagamento, anche in aree che non meritano tutela o non sono di pregio». Un’anomalia rilevata dal giudice di pace del Tribunale di Como, Dina Bianchi, che ha deciso di dare ragione a un automobilista che aveva parcheggiato in viale Varese senza pagare la sosta. Multato dai Vigili adesso dovrà essere risarcito da Palazzo Cernezzi che, oltretutto, rischia di veder crollare come un castello di carte il piano della sosta in città, travolto da decine e decine di ricorsi. «Sicuramente siamo di fronte a un precedente molto interessante che vale per Como e per molte altre città italiane che in questi anni hanno fatto scelte simili – conclude Antonelli – Nessuno può prevedere con esattezza le conseguenze di questa sentenza che di sicuro avrebbe avuto molto più peso se ad esprimersi fosse stato il Tar. Di sicuro comunque siamo di fronte a un caso in cui si riafferma un principio generale, quello dell’equilibrio tra sosta a pagamento e gratuita, troppo spesso disatteso».