Como, serata in musica per ridare il sorriso ai profughi

Un gruppo di artisti comaschi si è esibito a San Giovanni e per una sera la nostalgia ha lasciato il posto a balli e canti

Un momento del concerto che si è svolto a San Giovanni

Un momento del concerto che si è svolto a San Giovanni

Como, 29 luglio 2016 - La musica certe volte, ha il potere di abbattere le barriere. La dimostrazione la si è avuta mercoledì sera quando la stazione San Giovanni dopo essere diventata, nelle ultime settimane, un campo profughi, si è trasformata anche in auditorium per un concerto pensato per riunire migranti e comaschi. Non è un caso gli organizzatori, il cantautore Filippo Andreani, ma anche i Sulutumana, Luca Ghielmetti, l’orchestra Musica Spiccia, i Three Wheels, Enzo e Davide Noseda, Lelecomplici, Sandro “Sench” Bianchi dei Potage e tanti altri, hanno deciso di intitolarlo semplicemente «concerto per le persone», senza distinzioni di status giuridico e colore di pelle.

E come in una storia a lieto fine la musica, suonata dal vivo e senza amplificazione, ha riportato il sorriso sui volti di chi ha perso tutto. Una bella festa che non è stata rovinata né dalla pioggia né dall’assurda burocrazia che voleva impedire ai profughi di entrare nella sala di aspetto della stazione trasformata in un piccolo auditorium. Finita la musica sono tornati i problemi di sempre a San Giovanni, dove è attiva la rete di assistenza coordinata da Caritas, Prefettura e Palazzo Cernezzi. In questi giorni, il numero di presenti alla Stazione San Giovanni, è sceso attorno alle 50-70 persone, ma le presenze sono fortemente variabili, in base agli arrivi da tutta Italia. Alla Croce Rossa è stato affidato il controllo sanitario, anche con un presidio mobile, mentre gli aspetti igienici e di pulizia dei luoghi sono a cura del Comune di Como. Inoltre alla stazione San Giovanni, è in corso la predisposizione di bagni chimici. Il servizio docce è invece stato attivato sabato scorso, negli spogliatoi della palestra del collegio Gallio e potrà proseguire fino alla riapertura delle scuole. Nella stessa sede, è attivo il servizio di distribuzione del vestiario e della raccolta di abiti dismessi dai profughi. Un servizio coordinato dalla Caritas e gestito da volontari assieme ad alcuni ragazzi e ragazze africani che sono accolti nelle strutture di Caritas e che si sono resi disponibili per facilitare l’accoglienza. Il servizio serale mensa è stato attivato ieri sera alla parrocchia di Sant’Eusebio, in via Volta.