Cento senzatetto nella ricca Como. E torna la «Notte dei senza dimora»

«Se è la povertà a cacciare le persone ai margini, è la solitudine che traccia il solco più profondo». Un concetto di solidarietà che nelle scorse ore ha animato e motivato la decima notte dei senza dimora che si è svolta a Como dalle 13 di sabato fino a ieri, coordinata dal Centro Servizi per il Volontariato di Paola Pioppi

La "Notte dei senza dimora" (Cusa)

La "Notte dei senza dimora" (Cusa)

Como,  20 ottobre 2014 - «Se è la povertà a cacciare le persone ai margini, è la solitudine che traccia il solco più profondo». Un concetto di solidarietà che nelle scorse ore ha animato e motivato la decima notte dei senza dimora che si è svolta a Como dalle 13 di sabato fino a ieri, coordinata dal Centro Servizi per il Volontariato. Un gruppo di volontari, in rappresentanza di una ventina di organizzazioni, ha così proposto ai comaschi ventiquattro ore di condivisione, con chi la miseria la vive tutto l’anno. I numeri sono noti a chi ruota attorno a questo mondo. Al pranzo, organizzato ai giardini a lago, hanno partecipato 200 persone, di cui un centinaio senza dimora fissa e il resto cittadini, che hanno lasciato offerte libere, tra questi, il sindaco Mario Lucini, mentre alla sera, alla mensa di via Tommaso Grossi, gestita dall’Associazione Incroci, erano presenti 120 commensali, tra cui gli assessori Luigi Nessi e Gisella Introzzi. La giornata è proseguita con la proiezione del film “L’esplosivo piano di Basil” al Teatro Lucernetta e concludersi con la notte in sacco a pelo, in via Cesare Cantù, sotto il porticato di Santa Cecilia. In questo caso, ai senza fissa dimora, si sono uniti 11 volontari, che si sono fatti carico di un’esperienza fortissima, sia dal punto di vista esistenziale che emotivo.

Al di là dei numeri, quello che rimane di questa maratona è stata la capacità di condurre chi ha vite normali, all’interno di un’esperienza quotidiana difficile: «Un nostro utente – ha detto Andrea Taborelli, presidente dell’Associazione Incroci, che gestisce la mensa del Don Guanella – mi ha detto che quel pranzo, vissuto assieme a tanta gente, gli ha dato la sensazione di avere ancora una famiglia». Nei primi sei mesi del 2014 si sono rivolte al servizio di bassa soglia della Caritas di Como, Porta Aperta, 722 persone in cerca di aiuto. In città, più di cento persone, ogni giorno, pranzano e cenano nelle mense di solidarietà: 41 sono ospitate nella struttura dell’Ozanam, 60 nel dormitorio Città di Como, 50 sono in lista di attesa per potervi entrare e dormono in strada o in rifugi provvisori come case o auto abbandonate. A Como le persone senza dimora si stima siano circa 250, ma spesso incertezza e anonimato si trasformano in invisibilità. Da questa consapevolezza, nasce da dieci anni la notte dei senza dimora in una decina di città italiane.