Pusiano, «No al mostro in riva al lago»

La Soprintendenza nel cantiere della «Cà del Pescadur» dopo l'abbattimento dell'antica dimora sul lago

 La «Cà di pescadur», costruita nel 1.500, prima dell’abbattimento

La «Cà di pescadur», costruita nel 1.500, prima dell’abbattimento

Pusiano (Como), 23 aprile 2015 -  "La casa dei pescatori così come la conoscevamo non c’è più e quella che di fatto doveva essere un’opera di recupero di un edificio antico dovrà trasformarsi in una ricostruzione con tutte le incognite che ne seguiranno", solo poche parole: non c’era molta voglia di parlare dopo il sopralluogo sul cantiere di quello che rimane della vecchia «Cà di pescadur» di Pusiano. L’area è finita sotto sequestro, con l’ipotesi di «danno ambientale», dopo l’inaspettato e improvviso abbattimento, qualche giorno fa, dell’edificio che risale al 1.500.

A rendersi conto dell’accaduto sono arrivati la Soprintendenza ai Beni Culturali, con l’architetto Maria Mimmo, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, i responsabili del Parco valle Lambro, il sindaco di Pusiano Andrea Maspero e l’assessore ai Lavori pubblici. Hanno voluto andare a vedere di persona cosa è successo nel cantiere impacchettato per l’occasione in modo che da fuori non si veda nulla: barriere per nascondere ciò che non esiste più.

Ad accoglierli c’era anche lo staff di Egirent con l’imprenditore Egidio Motta che ha acquistato la Casa dei pescatori qualche anno fa insieme ai diritti di pesca e navigazione sul lago di Pusiano. In attesa che si pronuncino i magistrati, l’architetto Mimmo ha ispezionato il cantiere in riva al lago e quello che resta dell’antica struttura. In particolare ha voluto sapere che fine avesse fatto tutto ciò che la casa conteneva: antichi arredi e altro e ha chiesto che almeno quelli vengano mantenuti. «Hanno distrutto un bene di grande valore - ha commentato il sindaco Maspero dopo l’incontro con la Soprintendente - E la ricostruzione non è una cosa così scontata. La proprietà era autorizzata per il recupero non per la costruzione. Ci sono dei passaggi complicati. Quello che ci interessa ora in paese è evitare un cantiere infinito proprio in riva al lago. Ovviamente poi sui responsabili sarà un giudice a pronunciarsi. C’è una responsabilità oggettiva pesante». 

Proprio ora che, con la realizzazione della nuova variante in galleria che dovrà tagliar fuori il paese dal traffico della Como-Lecco,  la via principale del paese si trasformerà in un tranquillo lungolago, la Pusiano che dovrebbe rinascere senza auto e camion rischia di ritrovarsi un “mostro” di impalcature  in un uno dei luoghi più caratteristici del paese celebrato da grandi nomi del passato. Da qui sono passati lasciando segni importanti Stendhal, Carlo Porta, Giovanni Segantini che proprio davanti alla «Cà del pescadur», ha dipinto «Ave Maria a trasbordo». Il vicerè d’Italia Eugenio Beauharnais, mentre proprio sulla sponda di fronte è nato Giuseppe Parini.