Como, 19 dicembre 2014 - Rischiano di trasformarsi in un deserto i corridoi e le stanze di Villa Saporiti se il Governo Renzi procederà con la riforma degli enti locali, tagliando 185 dipendenti, la metà esatta di quelli occupati finora. «Siamo molto preoccupati – sottolinea Matteo Mandressi, della Funzione Pubblica Cgil che ieri pomeriggio insieme al collega Vincenzo Falanga della Uil e una ventina di lavoratori ha simbolicamente occupato la sala dove si svolge il consiglio della Provincia – la legge non parla di esuberi e mobilità, quindi questi lavoratori rischiano seriamente di perdere il loro posto di lavoro».
«Un colpo di mano assolutamente inatteso visto che in passato si era parlato al massimo di mobilità interna e trasferimenti presso altri enti. Tutto mentre lo stesso Governo che per decreto decide di tagliare i lavoratori non ha ancora stabilito quali saranno le competenze delle nuove province». «Una situazione kafkiana in cui rischiamo di trovarci meno persone che devono garantire lo stesso numero di servizi. A farne le spese, tanto per cambiare, rischiano di essere nuovamente i cittadini”. Rischiano di sparire da via Borgovico gli uffici che si occupano di agricoltura, turismo, servizi sociali, formazione professionale, politiche del lavoro, caccia e pesca, istruzione. Non dovrebbero subire variazioni l’urbanista del territorio, il trasporto pubblico, la viabilità, l’edilizia scolastica e le pari opportunità.
«La verità è che nessuno conosce fino infondo le conseguenze di queste riforme – prosegue Mandressi -. I comaschi devono sapere che con i tagli di fondi e personale molti servizi non saranno più offerti, come accade già oggi per i ragazzi portatori di handicap. Tra l’altro stiamo parlando di persone che svolgono mansioni molto pratiche come il controllo della caccia e dell’ambiente, oppure gli interventi sulle strade provinciali. Se quest’inverno le strade si ridurranno ancora di più in groviera sappiamo chi ringraziare». Ad esprimere solidarietà ai lavoratori ci ha pensato la neopresidente di Villa Saporiti, Maria Rita Livio, intervenuta all’occupazione. «Esprimo la mia solidarietà a tutti i dipendenti – ha sottolineato –. Ci troviamo al centro di una riforma che sta coinvolgendo gli enti intermedi, nessuno sa esattamente quali competenze rimarranno e quali saranno cedute. Sono sicura che però i posti di lavoro verranno salvaguardati». Anche per questo a Villa Saporiti hanno dovuto fare marcia indietro rispetto all’assunzione di due nuovi dirigenti.
Una decisione già programmata per il 2015 e congelata, in attesa che da Roma giungano segnali chiari sul futuro dell’ente che rischia una cura dimagrante di oltre 7 milioni di euro in mancati trasferimenti dallo Stato.