Como, 10 maggio 2012 - Il voto di domenica e lunedì ha provocato un vero e proprio terremoto in casa Pdl, in caduta libera, tolta l’isola felice di Erba. In città come a Cantù, Laura Bordoli e Attilio Marcantonio in percentuale sono riusciti a prendere addirittura meno voti del partito. Le speranze, al lumicino, sono tutte affidate ai ballottaggi: tutto da giocare quello di Cantù dove però rischia di essere la Lega a rifiutare i voti del Pdl, disperato quello di Como dove per raggiungere Mario Lucini occorrerebbe recuperare ben 22 punti percentuali, impresa impossibile anche sommando Lega e Forza Cambia Como.

«Non si è fatto vivo nessuno – commenta Sergio Gaddi, soddisfatto per la buona affermazione di una lista nata alla vigilia delle elezioni che qualcuno in casa Pdl aveva definito in maniera sprezzante Partito Coca Cola – ma non mi aspettavo un comportamento diverso. Buona parte dei nostri voti sono alternativi al Pdl, il risultato delle elezioni ha dimostrato che il partito così com’è non funziona, almeno a Como. Penso che i nostri elettori non andranno a votare per nessuno dei due contendenti. Più che alle elezioni conviene pensare al bene del Pdl, al prossimo congresso quando qui a Como dovrà per forza avvenire un ricambio».

Nessun aiuto anche da parte della Lega, che ormai ci ha preso gusto a correre da sola. «Abbiamo conquistato il ballottaggio a Cantù presentandoci da soli e proseguiremo così fino – spiega il segretario provinciale dei Lumbard, Cristian Tolettini – merito di un candidato credibile e di un elettorato che ha creduto nella nostra opposizione al governo malgrado la tempesta mediatica che ci ha travolto. Una linea che manterremo anche a Como e a Erba, il Pdl dovrà cavarsela da solo».

Refrattari ad alleanze anche i grillini, malgrado le profferte del coordinatore regionale Mario Mantovani, che ha invitato i suoi a farsi avanti offrendo loro posti in Giunta in cambio dell’appoggio al ballottaggio. «Noi siamo alternativi a questo tipo di politica – sorride Luca Cerruti, eletto a Palazzo Cernezzi per il movimento di Beppe Grillo – lasceremo comunque ai nostri piena libertà di voto».

di Roberto Canali