di Roberto Canali

Como, 6 maggio 2012 - L’effetto candidato di condominio non sembra aver funzionato sul Lario dove, malgrado l’incredibile proliferare di liste, alla fine alle urne si sono presentati meno elettori rispetto alle precedenti amministrative. I dati diffusi dalla Prefettura parlano chiaro: alle 22 aveva votato il 47,55% degli elettori contro il 53,46% di cinque anni fa. Una tendenza che era apparsa chiara già alle 12, quando le prime proiezioni registravano un saldo negativo dell’1,09%. L’astensionismo per ora è il vero vincitore nelle tre città: a Como si sono recati alle urne il 46,83% degli aventi diritto contro il 51,52 del 2007. Anche a Erba e Cantù la diminuzione è stata sensibile.

Nel primo Comune, il dato relativo all’affluenza dopo il primo giorno si è fermato al 49,40% contro il 57,27% di cinque anni fa; a Cantù hanno espresso la loro preferenza il 45,74% dei cittadini. Nelle precedente amministrative furono il 53,15%. I risultati sono ancora più incredibili soprattutto se commisurato alle premesse della vigilia: un candidato in Consiglio comunale ogni cento abitanti nel capoluogo, uno ogni ottanta abitanti a Erba e addirittura uno ogni sessantadue a Cantù. Evidentemente l’appello a parenti e amici non è servito più di tanto. Un segnale letto con preoccupazione soprattutto dalle segreterie dei partiti che già alla vigilia del voto temevano il braccio di ferro con le liste civiche, la vera grande novità delle amministrative sul Lario. Le prime scaramucce sono iniziate già ieri, a urne chiuse, con confronti anche aspri tra i delegati dei partiti ed esponenti della cosiddetta società civile, con i presidenti di seggio costretti a fare da pacieri.

E se il buon giorno si vede dal mattino oggi pomeriggio, quando alle 15 chiusi i seggi inizieranno i veri scrutini, si annuncia una vera e propria battaglia. Il timore, specie nelle città, rimane legato alla probabile vicinanza delle liste destinate a giocarsi fino all’ultimo l’accesso al ballottaggio. Il rischio riconteggio insomma è dietro l’angolo, per non parlare dei voti di preferenza a rischio di contestazione per via delle omonimie. In Prefettura a Como si sono già preparati a fare le ore piccole, oggi si sono limitati a fare da controllori e a parte qualche sgambetto dell’ultim’ora (a Como hanno appiccicato adesivi sui manifesti di uno dei candidati) tutto è filato liscio. Cali sensibili anche in provincia di Lecco. Alle 22, a Ello ha votato il 62,25% contro il 69,38% del 2007, a Rovagnate il 58,16% (62,93%) mentre a Missaglia il 54,56% (61,44%)