I costi delle paratie alle stelle, in arrivo altri contributi dalla Regione

Roberto Maroni, dal bilancio del Pirellone, è riuscito a far spuntare un milione e 800mila euro fondamentali per far ripartire il cantiere della paratie a lago di Roberto Canali

Il cantiere delle paratie a Como

Il cantiere delle paratie a Como

Como, 21 novembre 2014 - In attesa che in città arrivi il Babbo Natale, per finta, della Città dei Balocchi a Palazzo Cernezzi i regali sono già arrivati e per davvero, ci ha pensato Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che dal bilancio del Pirellone è riuscito a far spuntare un milione e 800mila euro fondamentali per far ripartire il cantiere della paratie a lago. Un regalo mai così tanto gradito, soprattutto dal sindaco Mario Lucini che quei soldi in base agli accordi siglati nei mesi scorsi, avrebbe dovuto metterceli lui, impresa disperata viste le ristrettezze del bilancio. L’altra sera Mario Lucini ha dato notizia all’assemblea cittadina dell’ultimo stanziamento, già inserito a bilancio, da parte di Roberto Maroni, decisamente più generoso dei suoi predecessori visto che da quando è al Pirellone ha già concesso alla città oltre 9 milioni di euro. «L’importante è concludere al più presto questo cantiere e restituire la visione del lago ai comaschi e a tutti i lombardi», aveva spiegato la sua decisione il Governatore. Gli uni e gli altri non dovranno avere fretta, i lavori del cantiere dovrebbero infatti riprendere a febbraio, ma ci vorranno almeno due anni prima di completare la variante. Sembra naturalmente che si trovi un’intesa con Sacaim, il colosso veneto che ha in appalto l’opera, che nei mesi scorsi si era di nuovo fatta sotto chiedendo ben 11 milioni di euro per contestazioni e ritardi di cantiere.

«Troveremo una soluzione come già si è fatto in passato», rassicura il sindaco, Mario Lucini, alle prese con i mille imprevisti di uno dei cantieri più costosi oggi aperti in Lombardia, già schizzato a 33 milioni di euro spesi contro i poco più di 17 iniziali. Scettico il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Dotti. «O il sindaco Lucini ha la sfera di cristallo oppure ha deciso di seguire le orme del premier Renzi nella politica degli annunci – afferma – Del milione e 800 mila euro per completare il cantiere delle paratie non c’è traccia né in alcuna delibera di Giunta regionale né nei capitoli di spesa riferiti all’assessorato regionale al Territorio. Lucini pensi piuttosto ai dieci mesi di ritardo con cui il Comune di Como ha consegnato la documentazione alla Regione. Documentazione per giunta largamente incompleta, tanto da dover richiedere un’integrazione all’istruttoria». Critico invece Alessandro Fermi, di Forza Italia, che ha addirittura scritto una lettera a Roberto Maroni. «Mi dispiace ma questa volta non condivido la scelta del presidente – conclude - Tutti abbiamo a cuore il ripristino del lungolago di Como, ma questi ulteriori 2 milioni di euro dopo gli 11 già spesi sono “il troppo” che oltrepassa il limite. Lo supera per le scelte intraprese dal sindaco Lucini che ha aggravato i costi e non solo i ritardi. Lo supera per tutti gli altri Sindaci che brinderebbero per ricevere un decimo di tale cifra da spendere per la prevenzione dei dissesti idrogeologici dei loro territori».