Gera Lario, omicidio della ciclabile: Cerfoglio si dice innocente e si difenderà davanti al giudice

Nessun rito abbreviato, testimoni e prove a processo. La vittima, Alfredo Sandrini, è stato ucciso il 3 gennaio scorso alle 22, mentre in sella alla sua bicicletta, stava tentando di raggiungere casa di Paola Pioppi

Omicidio di Gera Lario (Cusa)

Omicidio di Gera Lario (Cusa)

Gera Lario (Como), 11 luglio 2014 - Inizierà il 13 ottobre il processo in Corte d’Assise per Franco Cerfoglio, pescatore di 38 anni di Domaso, ritenuto il responsabile dell’omicidio di Alfredo Sandrini. Davanti alla richiesta di giudizio immediato del sostituto procuratore Mariano Fadda, i legali di Cerfoglio non hanno avanzato nessuna richiesta di rito abbreviato, scegliendo dunque di portare in aula testimoni e prove. Soprattutto, la difesa cercherà di dimostrare, come ha sempre sostenuto l’indagato, l’assenza di ogni coinvolgimento in quel delitto.  Sandrini, 48 anni, sottoposto ad affidamento in prova ai servizi sociali, che gli imponeva il rientro a casa entro le 23 ogni sera, è stato ucciso il 3 gennaio scorso alle 22, mentre in sella alla sua bicicletta, stava tentando di raggiungere casa. All’inizio della pista ciclabile di Gera Lario, era stato attesto da qualcuno che gli aveva esploso una serie di colpi d’arma da fuoco alla schiena. Sandrini era fuggito, aveva pedalato per qualche decina di metri, fino a stramazzare. Due mesi dopo, per quel delitto è stato arrestato Cerfoglio, finito al Bassone con l’accusa di omicidio volontario.

Ma lui non ha mai ammesso di essere il responsabile della morte di Sandrini. Fin da subito, ha cercato di dare spiegazioni per ogni contestazione che gli veniva mossa, e di portare un alibi, sostenendo che all’ora dell’omicidio era in barca, in un punto distante dal luogo dell’agguato. Solo durante l’interrogatorio di garanzia, immediatamente successivo al suo arresto, aveva deciso di tacere, senza più aggiungere nulla alle dichiarazioni rese in corso di indagine. Ora quelle sue dichiarazioni, e tutto quanto servirà a sostenere la sua estraneità a quell’episodio, senza limitarsi al contenuto degli atti, come avrebbe imposto un rito abbreviato, eventualmente condizionato dalla richiesta di sentire alcuni testimoni ritenuti strategici o dubbi.

In aula, davanti alla Corte d’Assise, dovranno essere prodotti gli indizi e formate le prove, davanti ai giudici. Sul fronte opposto, la Procura e i carabinieri del Nucleo Investigativo di Como, hanno però raccolto una serie di elementi che portano a ipotizzare la sua responsabilità, e soprattutto la possibilità che fosse presente quella sera nel luogo in cui Sandrini venne ucciso. A portare fino a lui, erano stati essenzialmente tre elementi: una lunga serie di messaggi sms, alcuni proiettili calibro 22 e le carte di caramelle Ricola al sambuco lasciate a terra. Il movente, andrebbe ricercato in un debito di droga di alcune centinaia di euro, che Cerfoglio pare dovesse a Sandrini. Un debito per il quale era stato picchiato almeno un due volte prima di Natale. Oltre al 13 ottobre, sono state già fissate altre due date di udienze ravvicinate, il 15 e 22 ottobre.