Moschea a Cantù, Molteni ora chiede il voto

L’onorevole leghista: «La legge regionale c’è, il sindaco Bizzozero adesso non ha più alibi» di Roberto Canali

Il sindaco Bizzozero (Cusa)

Il sindaco Bizzozero (Cusa)

Cantù, 29 gennaio 2015 - «La nuova legge della Lombardia ha tolto al sindaco Bizzozero anche l’ultimo alibi: il referendum in tema di moschee si può fare, addirittura ne viene data la possibilità anche nei Comuni dove questo istituto non è normalmente previsto. Quello che dovremo fare e al più presto anche a Cantù dove sono convinto che la stragrande maggioranza della popolazione boccerà la richiesta della comunità islamica». Praticamente un assist quello servito dal Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ai compagni di partito della Lega Nord di Cantù, come spiega l’onorevole Nicola Molteni che sul tema era pronto anche a far valutare la cosa ai costituzionalisti. «La verità è che la bocciatura non è stata legale ma politica: a esprimersi non sono stati tre illuminati esperti di diritto, ma tre consigliere comunali che altro non hanno fatto che rispettare l’indicazione della loro maggioranza e del sindaco, che sa bene di non potersi permettere un referendum perché lo perderebbe.

Peccato che la democrazia dica un’altra cosa: la gente ha il diritto di esprimersi su un tema delicato come questo, specie dopo quel che è accaduto in Francia. Bizzozero prima ha avuto buon gioco a dire che il referendum avrebbe voluto farlo ma non poteva indirlo perché lo Statuto non lo prevede: adesso è il Governatore Maroni ad averlo tolto d’impaccio, su questi temi il popolo si può sentire, ogni alibi è caduto». Infatti nella nuova legge approvata l’altro giorno dall’assemblea del Pirellone, rispetto al testo approvato in Commissione Territorio, grazie a tre distinti emendamenti presentati dal relatore Anelli e dall’Assessore Viviana Beccalossi, è stata reintrodotta «la facoltà per i Comuni di indire referendum nel rispetto delle previsioni statutarie e dell’ordinamento statale».

«Una volta pubblicata  questa legge sarà in vigore anche a Cantù – prosegue Molteni – dove invece i canturini rischiano di non potersi esprimere perché il loro sindaco non vuole. Io che sono un vero democratico e non temo il giudizio della gente chiedo non solo di andare al voto, ma auspico che il parere della gente sia vincolante. Se i canturini dicono di sì alla moschea si vada pure avanti, altrimenti ci si fermi subito, finché siano ancora in tempo».