Ragazzo di 20 anni travolto e ucciso da treno a Inverigo, indagini riaperte

Il treno lo aveva travolto il 22 dicembre 2013, alle 13, mentre faceva jogging lungo la linea ferroviaria Milano-Asso. La vittima è Diego Andreani, morto a soli vent’anni

Passaggio a livello (Cusa)

Passaggio a livello (Cusa)

Inverigo (Como), 6 giugno 2016 - Il treno lo aveva travolto il 22 dicembre 2013, alle 13, mentre faceva jogging lungo la linea ferroviaria Milano-Asso delle Ferrovie Nord, a Inverigo. Diego Andreani, morto a soli vent’anni, quel giorno indossava una tuta da ginnastica e cuffiette alle orecchie, con cui stava ascoltando musica, quando ha attraversato i binari all’altezza del passaggio a livello di Pomelasca, ed è stato investito dal convoglio partito da Asso e diretto a Milano. Le indagini sulla sua morte aperte dalla Procura di Como con l’ipotesi di omicidio colposo, erano state archiviate dal gip in quanto all’epoca non erano stati trovati elementi per attribuire a terze persone una responsabilità in ciò che era accaduto. Una conclusione che aveva impedito ai genitori del ragazzo di darsi pace, e che li ha portati a cercare di capire loro stessi cosa era accaduto in quei pochissimi secondi costati la vita a Davide. Fino a ottenere la riapertura delle indagini su quel tragico incidente.

Assistiti dall’avvocato Roberta Minotti, hanno presentato alla Procura di Como una memoria, in cui elencano una serie di circostanze meritevoli di approfondimenti, accanto a dettagli che non hanno trovato una spiegazione logica soddisfacente. Gli inquirenti, avevano infatti ritenuto che il giovane, intento a fare jogging con le cuffiette che lo isolavano da qualunque rumore esterno, non si fosse accorto dell’arrivo del convoglio, scavalcando le barriere del passaggio a livello che erano abbassate. Le conclusioni a cui i familiari sono giunti al termine di una serie di verifiche, scaturite dalle indagini difensive che hanno voluto svolgere in questi mesi, sono tali da sostenere la richiesta di far ripartire gli accertamenti. L’istanza è stata accolta, con assegnazione del fascicolo al sostituto procuratore di Como Valentina Mondovì. Il legale di famiglia, chiede dunque che vengano svolti una serie di ulteriori verifiche, rispetto a quanto fatto durante la prima indagine, per ricostruire più dettagliatamente la dinamica dei quell’incidente, e arrivare quindi a capire con certezza come sia stato possibile che Diego Andreani sia rimasto coinvolto in quell’incidente che gli è costato la vita.

di PA. PI.