Maurizio Punzi è morto investito da un pirata della strada
di Roberto Canali
Cantù (Como), 22 luglio 2014 - Pena più lieve in appello per Carmine Cirillo, il pirata della strada che un anno fa travolse e uccise Maurizio Punzi, il titolare del bar Cher Amì di Cucciago, mentre in sella alla sua motocicletta faceva ritorno in città. In primo grado Carmine Cirillo se l’era cavata con una pena di 5 anni e 5 mesi di reclusione, anche in virtù della scelta di sottoporsi a rito abbreviato. La corte di Milano ha concesso un ulteriore sconto di pena di un anno e quattro mesi, probabilmente non considerando l’aggravante della guida in stato di ebbrezza. Cirillo, 40 anni residente nel milanese, la notte del 10 maggio di un anno fa si trovava alla guida di un furgoncino Renault Kangoo rubato con il quale si scontrò frontalmente con Punzi che alla una di notte, chiuso il suo bar, stava rientrando in città in sella alla sua Ducati. Anzichè fermarsi a prestare soccorso Carmine Cirillo preferì fuggire a gambe levate, senza curarsi del barista agonizzante.
Dopo una notte trascorsa nei boschi riuscì a tornare a casa, ma venne fermato da Carabinieri due giorni dopo, grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza lungo la via. Confesso subito di essere lui il pirata della strada, cercando di giustificarsi spiegando che quella sera aveva bevuto troppo e quando aveva investito il barista era completamente ubriaco. A un anno di distanza il suo avvocato, Samuel Auguadro, è riuscito a convincere la corte che l’aggravante dello stato di ebbrezza venne contestata senza compiere alcun test. Se ne saprà di più una volta che il dispositivo della sentenza verrà depositato. A inizio novembre Cirillo sarà di nuovo chiamato in Tribunale, questa volta a Como, per la richiesta di risarcimento presentata dalla moglie e le figlie del povero barista ucciso.