Merone, i lavoratori della Holcim sfidano il maltempo e scioperano contro i tagli

Presidio fuori dai cancelli dopo l'annuncio di un nuovo piano di ridimensionamento

Il presidio

Il presidio

Merone (Como), 23 maggio 2016 - Hanno sfidato il maltempo per difendere il loro posto di lavoro i lavoratori della Lafarge/Holcim, preoccupati da quando l’azienda ha scorsa settimana ha presentato un nuovo piano di ridimensionamento che potrebbe costare altri 43 posti di lavoro a Merone. Un sacrificio inaccettabile secondo dipendenti e parti sociali reduci, tre anni fa, da un'altra drammatica ristrutturazione imposta dalla crisi del mercato del cemento. Il gruppo Svizzero, numero uno al mondo dopo la fusione nel 2015 con il colosso francese Lafarge è presente in Italia con tre unità produttive (Merone, Ternate e Ravenna), sei cave di aggregati, tredici impianti di calcestruzzo e quattro terminali di importazione cemento. La scorsa settimana l’azienda ha comunicato di voler tagliare altri 73 posti di lavoro, suscitando l’immediata reazione di lavoratori e parti sociali. «Abbiamo chiesto di vedere il piano industriale – spiegano i rappresentanti di Feneal, Filca e Fillea – l’effetto di questi nuovi tagli sarebbe di pregiudicare la produzione di Lafarge/Holcim Italia, in un momento in cui il mercato ha bisogno dei cementi di qualità che sono da sempre una peculiarità della produzione di Merone. Anziché investire in ricerca e innovazione ancora una volta si è scelto di penalizzare i lavoratori, chiediamo alle istituzioni di schierarsi al nostro fianco a difesa di questo e gli altri impianti in Lombardia e nel resto del Nord Italia».