Oggiono, furto in chiesa: parla il prete-investigatore

Don Mottadelli: «Certe facce non erano lì certo a pregare»

Il parroco don Luigi Mottadelli, novello Sherlock-Holmes

Il parroco don Luigi Mottadelli, novello Sherlock-Holmes

Oggiono, 30 settembre 2015 - È stato condannato a sei mesi di carcere ma si trova già a piede libero, senza alcuna restrizione, Francesco Cerbino, il cinquantenne di Carnate arrestato domenica pomeriggio dopo essere stato sorpreso con le mani nella cassetta delle offerte della chiesa di Oggiono. A mettere sulla pista giusta i militari della stazione locale del maresciallo Nicolino Ombrosi è stato il prevosto e decano del paese, don Luigi Mottadelli, 59 anni, il quale si è accorto che i conti della questua da parecchi giorni non quadravano e che ha infilato nel cestino dell’obolo alcune buste-civetta per verificare che effettivamente qualcuno le rubasse.

«Non ho fatto nulla di particolare – si schermisce tuttavia lo Sherlock Holmes in abito talare -. Il merito è tutto dei carabinieri, che sono stati molto bravi a nascondersi nel confessionale senza che nessuno li notasse e soprattutto a individuare il colpevole in brevissimo tempo. Per questo li ringrazio a nome di tutti i fedeli». Ma i dubbio i sospetti, che poi si sono rivelati realtà, da dove derivavano? «Non sono certo un investigatore, ma ho compreso lo stesso che alcune persone che non conoscevo, né avevo mai visto prima, che continuavano a entrare e uscire dalla chiesa non si trovavano certo lì per pregare...», spiega il religioso. Il brianzolo dunque non sarebbe l’unico entrato in azione nel tempio santo dedicato a Sant’Eufemia. «Ho notato individui diversi, almeno un paio, forse di più», conferma il religioso. Che non sia stato l’unico a far sparire la questua lo ha rivelato anche l’arrestato, il quale ha riferito che in un’occasione ha dovuto persino litigare e alzare le mani con un «concorrente» per «difendere il territorio».

Gli operatori del 112 sarebbero sulle tracce anche di quest’ultimo. «Che qualcuno potesse rubare le offerte lo sapevo come sapevo che in altri posti era già accaduto, ma da noi a Oggiono non era mai accaduto», prosegue il sacerdote.

«La crisi e le difficoltà economiche evidentemente spingono alcuni a commettere furti, ma la soluzione ai problemi non è sicuramente rubare». Anche perché a quanto pare il furfante di soldi ne intascava parecchi. Solo l’altro giorno era riuscito ad arraffare a Oggiono una trentina di euro tra spiccioli e banconote, più altri 150 raccattati probabilmente in altri luoghi di culto della zona. Significa che a settimana di bottino «guadagnava» oltre mille euro, 4mila in un mese, come ha confessato lui stesso.