L'imprenditore col fucile: "Per stanare quei ladri ho dormito in azienda"

Derubato dell'auto aziendale soltanto la sera prima, l'uomo ha deciso di aspettare il ritorno dei malviventi di Luisella Rossi

Fucile, caccia, cacciatore: foto generica

Fucile, caccia, cacciatore: foto generica

Bregnano (Como), 20 luglio 2014 - "Me li sono trovati davanti. Ho preso il fucile, gliel’ho puntato contro e li ho messi in fuga". Non ha avuto esitazioni Vittorio Lietti, imprenditore della Bassa comasca, che l’altra sera con i nervi a fiori di pelle dopo l’ennesimo raid dei ladri nella sua azienda ha deciso di aspettarli imbracciando un fucile. Attimi interminabili quelli vissuti faccia a faccia con i due ladri, probabilmente gli stessi che la sera prima gli avevano rubato l’auto aziendale sempre nella stessa proprietà. Esasperato, l’altro giorno il signor Vittorio ha deciso di trascorrere la notte in ditta, aspettando pazientemente che i due tornassero alla carica, questa volta per ripulirgli casa entrando dalla porta principale, grazie al mazzo di chiavi che era sicuro avrebbero trovato rovistando all’interno dell’auto. 

Con sangue freddo li ha osservati avvicinarsi al cancello di fronte al magazzino della sua azienda, sicuri di non essere osservati, per poi avvicinarsi spavaldi già pronti a una nuova razzia. I due non sapevano che la loro vittima li stava attendendo, questa volta disposto a reagire pur di difendere la sua proprietà. "Ho preso il vecchio fucile da caccia. L’unico che ho conservato dopo aver smesso e gliel’ho puntato contro - racconta l’imprenditore, titolare dell’omonima storica azienda, che si occupa della lavorazione dell’acciaio - Non ho pensato minimamente alla reazione che questi due individui potessero avere". Con lucidità e freddezza Lietti ha imbracciato il fucile. "Ho atteso che entrassero e mi sono parato di fronte a loro chiedendo a voce alta se dovevo sparare. Loro mi hanno guardato, si sono spaventati e se ne sono andati", Una scena degna di un film western quella che ha avuto per protagonista l’imprenditore della Bassa comasca. "Per fortuna se ne sono andati subito – aggiunge Lietti – Li ho guardati appena. Era troppo buio. Ne ho visti due, ma poteva esserci un terzo complice all’esterno". I due sono scappati a gambe levate, probabilmente a bordo della sua auto rubato la sera prima. "Mi hanno detto che è stata utilizzata per compiere un furto di foulard in un’azienda della zona - conclude il suo racconto l’imprenditore - La mattina dopo, al termine di una notte da incubo, mi sono recato in caserma per raccontare quando era accaduto ai Carabinieri". Agli uomini dell’Arma il compito di riuscire a dare un volto ai ladri che hanno reso insonni le notti nella Bassa comasca, dove paura ed esasperazione portano a imbracciare le armi.