"George Clooney ripensaci". Il suo matrimonio per Laglio è un business da 5 milioni

Su "quel ramo del Lago di Como" i cittadini sperano che la star di Hollywood tradisca Venezia di Roberto Canali

Amal e George Clooney (AP)

Amal e George Clooney (AP)

Laglio (Como), 12 settembre 2014 - Come ne «Il laureato» con Dustin Hoffman sperano nel colpo di scena all’ultimo istante, anche se questa volta l’oggetto del desiderio non è la sposa, la bellissima Amal Alamuddin, ma il suo lui, il divo George Clooney che da queste parti è praticamente di casa. Sulle sponde del lago reso immortale nella letturatura per quel matrimonio «che non s’ha da fare», ci sono rimasti male all’idea di essere stati snobbati per la pur bellissima Venezia. Questione di orgoglio e anche di portafoglio, che fanno quasi sempre rima sulla Sponda Romantica del Lario. 

Da queste parti a «santo» George devono praticamente tutto, da quando una decina di anni fa l’Harley Davidson della star di Hollywood, quasi fosse un segno del destino, decise di fare i capricci proprio di fronte al portone di Villa Oleandra. Così quel lago bellissimo, ma un po’ noioso, grazie alle copertine dei giornali di gossip ha scoperto di avere un’anima glamour. Un «miracolo» che si è ripetuto anche quest’anno. In quella che sarà ricordata come la più piovosa estate del Lario, l’arrivo del divo ha portato il sole e il boom di prenotazioni negli hotel da Como a Menaggio. «Oltre ai turisti a caccia di autografi ad inseguire George e Amal c’erano i paparazzi e le troupe televisive da mezzo mondo - si fregavano le mani gli albergatori -. La coppia piace e per noi sarà alta stagione fino al giorno del matrimonio». Poi la notizia delle nozze a Venezia, data dallo stesso Clooney tra un «forse» e un sorriso più enigmatico della Gioconda. 

«George è un buontempone - non perdono le speranze i comaschi - altro che palazzo sul Canal Grande, qui ha a disposizione le ville più belle del lago. È una manovra per depistare i paparazzi». La speranza è l’ultima a morire e non costa nulla, meno della schedina del Superenalotto e per Como e il suo lago potrebbe valere molto di più. Gli operatori del mercato immobiliare sono addirittura riusciti a dargli un nome, «effetto Clooney», utilizzando il nome del divo di Hollywood come un assioma o un karma che negli ultimi dieci anni è riuscito, malgrado la crisi, a far lievitare i prezzi al metro quadro delle case sul lago. Dove hanno fallito anni di promozione turistica c’è riuscito, in un paio di stagioni, il divo paparazzato insieme alla sua brigata di amici sulle copertine delle riviste di gossip. La Camera di Commercio di Monza e Brianza aveva provato a quantificare il fenomeno nei mesi scorsi: grazie a Clooney il valore del marchio «Laglio» è salito del 178% negli ultimi anni, un controvalore di oltre 50 milioni di euro in più per un paese di 923 anime. Secondo gli esperti le «nozze del secolo» a Laglio tra George e Amal potrebbero valere almeno cinque da incassare subito, tra hotel completamente esauriti e arrivo di turisti e curiosi da tutto il mondo, il resto da incassare a medio-lungo termine grazie all’eco mediatico dell’evento. A Como sono tutti d’accordo: «George ripensaci!».