Il Falco Pellegrino spicca il volo dalla Valle Bova

Il racconto sui quattro piccoli cresciuti fra le pareti del Buco del Piombo sopra Erba

Le immagini scattate nella Valle Bova

Le immagini scattate nella Valle Bova

Erba (Como), 29 maggio 2016 - Hanno finalmente spiccato il volo e sono ormai padroni delle correnti ascensionali che spirano sulle Prealpi Lombarde i quattro piccoli di Falco Pellegrino cresciuti protetti fra le pareti del Buco del Piombo in questi mesi. Il delicato rapace, re della Valle Bova, angusta e selvaggia gola che si apre poco sopra la città di Erba, deve la sua esistenza agli angeli custodi che in tutto questo tempo hanno sorvegliato il loro nido in modo che nessuno disturbasse la cova delle uova. Sono gli agenti della Polizia provinciale di Como che hanno seguito la nidiata, insieme a Gigi Luraschi e Gianni Castelletti della Lipu di Como che hanno documentato nel dettaglio con immagini magnifiche (più di quattromila) per la prima volta tutta la vita della nidiata.

«Per fortuna è andato tutto bene e ora possiamo tirare un sospiro di sollievo. Tutti, a partire dagli scalatori che frequentano le pareti del Buco del Piombo, si sono comportati benissimo e sono stati alla larga dal nido - spiega Gianni Castelletti, autore degli scatti dei piccoli di Falco Pellegrino -. È fondamentale controllare che nessuno disturbi la covata. Basta una sola volta e si rischia che la coppia abbandoni le uova per sempre. Più si sentono tranquilli, più siamo sicuri che l’anno successivo torneranno a nidificare in zona, anche perché da diverso tempo la stessa coppia ha scelto la Valle Bova come suo habitat». Gli agenti della polizia provinciale e i volontari della Lipu sono saliti praticamente tutti i giorni in Valle Bova per scrutare con i binocoli il nido che quest’anno è stato costruito dalla coppia di falchi in un luogo un po’ insolito rispetto agli altri anni, nei pressi di una “sosta” di una delle celebri vie di arrampicata che si trovano in valle, a più di cento metri da terra. Erano vent’anni che non tornava in quel luogo. Per qualche mese vivranno in Valle Bova, poi gli stessi genitori li costringeranno ad andarsene e dovranno trovare nuovi habitat.