Un’annata ottima e abbondante: parte la vendemmia in Alto Lago

Il gran caldo di quest’estate ha leggermente anticipato i tempiper la raccolta dell'uva del "domasino"

Il viticoltore Daniele Travi dell’azienda Sorsasso

Il viticoltore Daniele Travi dell’azienda Sorsasso

Domaso (Como), 7 settembre 2017 -  L’estate di caldo eccezionale sul Lario tra qualche mese si potrà bere in bottiglia e secondo gli esperti sarà un’ottima annata. È iniziata con i migliori auspici la vendemmia in Alto Lago dove nasce il Domasino, dal 2008 assurto al rango di Igt. «Siamo moderatamente ottimisti – spiega Claudia Crippa, presidente del Consorzio Terre Lariane – pensiamo di raccogliere sui 500 quintali di uva, un 10% in più rispetto il 2016».

Sono più di 36 le aziende impegnate nella produzione dei vini sul Lario. Partendo dai 23 ettari a vigneto nel comasco e dai 65 nel lecchese sino ad arrivare al consumo al dettaglio, la filiera vitivinicola interprovinciale offre lavoro a circa 350 persone. Sul fronte dei consumi invece, spiega l’associazione degli agricoltori, sono quasi 5 milioni di persone che in tutta la Lombardia bevono vino, puntando sempre di più alla qualità, come testimonia il boom delle enoteche, arrivate a sfiorare quota mille, con un aumento di oltre il 30% negli ultimi sette anni. E sul Lario la degustazione di questi nettari conta su 63 enoteche a Como e 31 a Lecco.

C’è di più il caldo torrido dei primi 15 giorni di agosto ha permesso alle uve di addolcirsi notevolmente e più velocemente, migliorandone le proprietà organolettiche. «La siccità delle ultime settimane ha leggermente anticipato i tempi per la vendemmia ma, nonostante ciò, non ha inciso sulla produzione – sottolinea Daniele Travi, viticultore di Domaso – per le mie vigne, quest’anno, stimo infatti un aumento del 30% di uva. Il clima ha inciso però sulle caratteristiche organolettiche del vino: prevediamo per questo un’annata eccezionale dal punto di vista del gusto». Siccità, estremo caldo ed eventi temporaleschi anomali che gli agricoltori sono riusciti a trasformare in grappoli belli gonfi e soprattutto abbondanti. «Dobbiamo un plauso ai nostri viticoltori, capaci di ottenere un risultato tanto sorprendente, nonostante il clima poco propizio di quest’estate – conclude Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti interprovinciale – per colpa di caldo, siccità e grandine nel resto d’Italia si produrrà il 20% in meno, sul lago invece l’annata 2017 sarà memorabile: il 15% di produzione in più e di qualità eccezionale. Quello che ci voleva per promuovere una delle grandi eccellenze del nostro territorio». La parola ai bon vivant che si preparano a gustare le prime bottiglie già all’inizio dell’anno prossimo, quando sarà pronto il Domasino bianco che ha bisogno di un periodo di affinamento di tre mesi e poi deve maturare un paio di mesi in bottiglia, per gli amanti del rosso invece se ne riparlerà tra un anno, ma questa volta sembra davvero che l’attesa valga la pena.