Mercoledì 24 Aprile 2024

Delitto Deiana, Monti resta in cella

Convalidato il fermo dell’imbianchino: partecipò all’omicidio di Paola Pioppi

Antonella Deiana mostra le foto dei suoi fratelli Salvatore e Antonio

Antonella Deiana mostra le foto dei suoi fratelli Salvatore e Antonio

Villa Guardia (Como), 27 gennaio 2015 - Rimane in carcere Giuseppe Monti, il 34enne di Bregnano accusato di essere uno degli esecutori materiali dell’omicidio di Salvatore Deiana: il gip di Como Ferdinando Buatier, ha sciolto ieri la riserva in merito alla convalida del suo fermo e alla necessità di disporre la custodia cautelare, confermando così le richieste del sostituto procuratore Massimo Astori. Davanti al giudice, avrebbe ammesso il suo coinvolgimento nel delitto, avvenuto la notte tra l’8 e il 9 marzo 2009, a Vertemate. Imbianchino saltuario, con qualche guaio giudiziario, quella sera era con l’auto della sua ex compagna, una Kia Sportage ancora in circolazione, messa sotto sequestro per essere analizzata alla ricerca della tracce di sangue nel baule.

Il corpo di Deiana sarebbe stato trasportato con quest’auto dal locale pubblico al bosco in cui è stato seppellito la sera successiva. L’aggressione è maturata quando era ormai l’alba, all’interno del locale ormai senza più clienti, dove nei giorni scorsi la Squadra Mobile di Como ha svolto i rilievi alla ricerca di tracce di sangue che potrebbero essere sopravvissute, ma gli esiti arriveranno tra qualche settimana. Le indagini proseguono su più fronti: da un lato la ricerca del corpo nella zona boschiva individuata da tempo e su un’area sempre più circoscritta tra la vegetazione molto fitta, con sei anni di stratificazione sopra la fossa scavata per seppellire il trentanovenne di Villa Guardia. Il ritrovamento del corpo, quando avverrà, dovrebbe consentire ulteriori rilievi, dal momento che, secondo quanto riscostruito dalla polizia, potrebbe essere stato coperto da uno strato consistente di intonaco liquido e poi di terra.

Per questo sono al lavoro i cani molecolari addestrati per la ricerca dei cadaveri, e gli scienziati del Labanof, specializzati in questo genere di ricerche. Spogliato degli abiti e del telo in cui era stato avvolto, era stato privato anche dei documenti e di qualsiasi effetto personale. Dall’altro lato, la Squadra Mobile sta lavorando per capire quante persone c’erano quella sera nel locale, oltre a Monti, e anche i motivi per i quali è stato ucciso Deiana. La situazione sarebbe degenerata dopo una discussione scoppiata tra la vittima e un’altra persona, quando già c’era un coltello da cucina che girava e che è diventato l’arma con cui è stato più volte colpito Deiana. Tuttavia, a distanza di sei anni, per quanto le indagini siano molto avanzate e chiare nelle dinamiche essenziali di ciò che è accaduto, rimangono ancora da capire molte cose.