Accoltella la moglie malata: "Morta per ferita alla gola"

L’autopsia svolta dal medico legale ha confermato che la causa della morte di Anna Radice, la donna di 76 anni uccisa dal marito, è stata la profonda ferita alla gola. Il marito verso le dimissioni

Il luogo della tragedia

Il luogo della tragedia

Como, 21 febbraio 2017 - L’autopsia svolta ieri mattina dal medico legale ha confermato che la causa della morte di Anna Radice, la donna di 76 anni uccisa venerdì pomeriggio dal marito, è stata la profonda ferita alla gola. L’uomo, Armando Molteni, 82 anni, si trova ancora ricoverato all’ospedale Sant’Anna, dopo l’intervento con il quale i medici gli hanno suturato le ferite da taglio che si è procurato alla gola, al torace e ai polsi, ma le sue condizioni di salute sono in progressivo miglioramento, e potrebbe essere dimesso già nei prossimi giorni. Ora rimane spazio solo per le inevitabili procedure giudiziarie, a fronte di una vicenda che appare ormai chiara in ogni suo aspetto: quello di un omicidio, e di un tentativo di suicidio, dettati dal timore di non riuscire ad affrontare in autonomia il futuro, dopo essersi lasciati alla spalle una vita di totale autosufficienza.

Sono bastati pochi acciacchi della moglie, a mandare in depressione Molteni, farlo precipitare in una condizione di paura e claustrofobia, che ha pensato di poter risolvere solo in quel modo tragico. Ora l’uomo si trova agli arresti domiciliari in ospedale ma, nel momento in cui subentreranno le sue dimissioni, si dovrà porre il problema del suo trasferimento e valutare se potrà tornare a casa o se sarà necessario individuare una struttura adeguata alla sua età e alle condizioni di salute in cui si trova ma anche della misura restrittiva a cui è necessariamente sottoposto dopo quanto accaduto.

Le accuse, per lui, sono di omicidio volontario premeditato, aggravato dall’aver commesso violenza nei confronti della moglie: sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita sabato, chiesta dal sostituto procuratore Simona De Salvo, e firmata dal gip Francesco Angiolini. A breve il giudice fisserà l’interrogatorio di garanzia, nel quale Molteni, assistito dal suo avvocato, potrà decidere se raccontare ciò che ha fatto e come è arrivato a prendere quella decisione, oppure rimanere in silenzio. Pa.Pi.