"Al Bassone ci sono troppi stranieri", la Lega Nord porta il caso a Roma

Una delegazione della Lega Nord ha visitato il carcere Bassone per manifestare la propria solidarietà ai quattro agenti che lo scorso agosto erano stati aggrediti

Alto numero di aggresioni e sovraffollamento

Alto numero di aggresioni e sovraffollamento

Como, 17 settembre 2017 - Una delegazione della Lega Nord ha visitato il carcere Bassone per manifestare la propria solidarietà ai quattro agenti che lo scorso agosto erano stati aggrediti e minacciati da un detenuto transessuale. Purtroppo non un rarità nel carcere comasco, che conta anche un numero altissimo di suicidi, proprio per le condizioni di eccezionale disagio e sovraffollamento della struttura.

«Il dato delle presenze straniere non può e non deve passare inosservato – spiega l’onorevole Nicola Molteni - Oggi il carcere di Como vede la presenza di 419 detenuti, 371 uomini e 48 donne, di cui 233 stranieri (quasi tutti uomini), pari al 55% del totale. Dato allarmante e drammatico pari quasi al doppio della media nazionale, che si attesta al 34%. Allo stesso tempo fa riflettere che il carcere attualmente ospiti 419 detenuti su una capienza regolare prevista di 215 e una capienza tollerabile di 402 detenuti. Un numero che allarma e lascia intendere le condizioni di estrema difficoltà in cui operano gli agenti di Polizia all’interno della struttura. Una situazione insostenibile e ad alto rischio sociale. Per questo chiederò al ministro Orlando di intervenire immediatamente ponendo una seria attenzione sul carcere di Como e in particolare sulla necessità di far scontare ai detenuti stranieri la pena nel paese di origine».

Nel corso del loro incontro Molteni e la vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli, hanno incontrato anche la direttrice del carcere, la dottoressa Carla Santandrea, il segretario regionale del sindacato Cnpp della polizia penitenziaria Davide Brienza e il comandante del reparto Domenico Isdraia. La polizia penitenziaria ha colto l’occasione per chiedere più sicurezza e adeguati strumenti per garantire l’incolumità dei propri agenti, dato l’aumento di aggressioni, colluttazioni e ferimenti tra le sbarre, un adeguato piano di nuove assunzioni, un nuovo contratto di lavoro e il riordino delle carriere. Richieste destinate a diventare parte integrante di un’interrogazione parlamentare che Molteni si prepara a presentare al ministro della Giustizia.

«Sono rimasta molto colpita dall’organizzazione e dalla struttura del Carcere di Como, - testimonia Alessandra Locatelli - ho colto l’impegno e la determinazione delle forze di polizia che lavorano quotidianamente in una situazione non facile. Ci sono aspetti legati alla sicurezza e alla salute di chi opera all’interno del carcere, che non vanno sottovalutati, ma migliorati. Riguardo ai detenuti ho potuto osservare spazi adibiti alla lavorazione del legno e altre attività e, nonostante l’edificio non sia recente, c’è attenzione nel rendere alcuni spazi meno sgradevoli. Questo denota l’impegno della direzione e incoraggia l’amministrazione per una futura collaborazione».