Como, scontri nel derby: per identificare gli ultrà al setaccio i video dei passanti

Prosegue l'indagine sugli scontri avvenuti domenica attorno allo stadio, in occasione del derby calcistico Como-Varese

Un momento dei disordini

Un momento dei disordini

Como, 17 gennaio 2018 - Nell'indagine sugli scontri avvenuti domenica attorno allo stadio, in occasione del derby calcistico Como-Varese, sono arrivati anche alcuni video realizzati da privati. La Questura da due giorni sta analizzando tutto il materiale a sua disposizione, a partire dalle immagini registrate dalla polizia durante i due momenti di scontro, che ha visto protagonisti un centinaio di ultrà del Como, nel tentativo di scagliarsi contro i tre bus che trasportavano i supporter del Varese da Grandate alla zona stadio, e viceversa. Nelle ultime ore, è stato raccolto ulteriore materiale, e in particolare riprese video realizzate con telefonini da passanti, che sono state messe a disposizione delle indagini. Il tutto per arrivare a identificare i tifosi che si sono resi protagonisti di danneggiamenti, lancio di bottiglie e fumogeni, oltre che di una bomba carta.

I nomi dei supporter più attivi sono ben noti alla polizia, ma il lavoro da portare avanti ora è collegare ogni partecipante a un gesto compiuto, così da arrivare a formulare contestazioni precise e circostanziate. Appare evidente, fin d’ora, che le sanzioni che verranno applicate saranno proporzionate alla gravità di quanto accaduto domenica. I tifosi del Como hanno agito sempre con il volto coperto, sciarpe che coprivano il viso fino agli occhi, e cappucci calati sulle teste, così da rendere particolarmente difficile la loro identificazione. Ma altri dettagli possono aiutare a portare a termine questo lavoro, che forse non sarà breve e non arriverà a identificare ogni soggetto, ma che avrà certamente sviluppi e conseguenze non lievi. Al vaglio è anche la condotta di un gruppo di tifosi del Varese, che giunti davanti alla biglietteria avevano forzato le porte del bus ed erano scesi, caricati dalla polizia e mandati verso l’ingresso della curva. Le due tifoserie non sono mai entrate in contatto, tenute a distanza da un apparato di ordine pubblico a cui hanno partecipato un centinaio di uomini.