Como, guerriglia per il derby contro il Varese: volano sassi, esplode bomba carta

La polizia carica i tifosi di entrambe le squadre. Danneggiate auto in sosta

Polizia fuori da uno stadio (foro di repertorio)

Polizia fuori da uno stadio (foro di repertorio)

Como, 15 gennaio 2018 - Pomeriggio di guerriglia ieri a Como in occasione del derby Como-Varese, quando le tifoserie si sono affrontate sia all’ingresso sia all’uscita dello stadio. Nonostante il rigido dispositivo di sicurezza messo in campo, con chiusura delle strade, deviazioni del traffico e un centinaio tra poliziotti, carabinieri e finanzieri presenti attorno al Sinigaglia, non sono mancati gli scontri; con lancio di sassi, bottiglie, sampietrini sradicati da terra, fumogeni colorati e l’esplosione di una bomba carta. Qualche appartenente alle forze dell’ordine è rimasto leggermente contuso, ma ci sono stati anche danni alle auto in sosta o di passaggio. I tifosi del Varese, circa 150, sono arrivati in treno a Grandate, dove la polizia li ha scortati e fatti salire su tre bus di linea, che si sono avviati verso lo stadio, dove sono arrivati verso le 14.

Qui hanno trovato i tifosi del Como, che già da un’ora stavano girando nel centro città con bandiere, aste e fumogeni; inneggiando cori. I volti coperti da cappucci e sciarpe, si sono diretti dapprima verso la tangenziale per intercettare i bus della tifoseria avversaria, ma sono stati respinti dalle forze di polizia. Li hanno raggiunti in viale Rosselli, poche decine di metri più avanti, dove è iniziato il lancio di bottiglie di vetro, lattine, fumogeni colorati che quasi azzeravano la visibilità, petardi e la bomba carta. Per contro i tifosi avversari hanno forzato le porte di uno dei tre pullman, quando si trovava all’altezza della biglietteria, davanti alla curva avversaria. In una cinquantina sono scesi, ma la polizia li ha caricati e respinti, facendoli avviare a piedi verso l’ingresso della curva.

La partita si è giocata senza ulteriori episodi, terminata con la vittoria del Como 3-1, ma all’uscita si sono ripetute le stesse scene. I bus con a bordo la tifoseria avversaria sono stati fatti risalire lungo via Recchi in contromano, tenendo a distanza i comaschi che hanno fatto il giro da viale Masia. Qui si è scatenato un altro momento di guerriglia, quando gli ultras del Como hanno iniziato un nuovo lancio di oggetti e sampietrini: il tutto è avvenuto in mezzo alle auto ferme in coda, su cui viaggiavano anche famiglie con bambini, avvolti dai fumi, i veicoli colpiti da sassi e altri oggetti lanciati contro le forze di polizia, che a loro volta hanno risposto lanciando lacrimogeni. Poco dopo le 17.30 si è ristabilito l’ordine, mentre la tifoseria varesina veniva scortata verso Grandate. Sono partite le indagini per identificare i partecipanti agli scontri, circa un centinaio, tutti con i volti coperti da sciarpe e con i cappucci calati sulla fronte. Le cariche di ieri sembrano essere la risposta agli scontri avvenuti il 10 settembre a Varese, in occasione del derby di andata, quando la partita era stata sospesa per alcuni minuti.