Roghi, il triste record del Comasco: 56 incendi dall'inizio dell'anno

In dieci mesi sul Lario si sono contati ben 56 incendi che hanno distrutto 1.738 ettari di bosco contro i 12 roghi della provincia di Lecco che hanno devastato un territorio pari a 309 ettari

Vigili del fuoco

Vigili del fuoco

Como, 3 novembre 2017 - Tocca alla provincia di Como il poco invidiabile primato di essere stato, nel corso del 2017, la più colpita dai piromani. In dieci mesi sul Lario si sono contati ben 56 incendi che hanno distrutto 1.738 ettari di bosco contro i 12 roghi della provincia di Lecco che hanno devastato un territorio pari a 309 ettari. «Sono stati 234 gli incendi che si sono verificati dal 1 gennaio al 31 ottobre 2017 in Lombardia. La superficie complessiva percorsa dal fuoco è stata di 4.322 ettari – spiega l’assessore Simona Bordonali, con delega alla Sicurezza e alla Protezione Civile - 2.060 ettari sono di boschi e 2260 di superficie non boscata. La province più colpite sono state Brescia e Como con 56 roghi ciascuna».

Nel caso di Brescia però la distruttività dei roghi è stata inferiore, con 1.151 ettari distrutti. Nella maggioranza dei casi i roghi sono stati dolosi, in molti casi appiccati da piromani con l’intenzione di devastare ogni cosa. «Sono spesso volti alla erronea ricerca di un profitto di carattere edilizio, agricolo o legato al bracconaggio) – sottolinea Simona Bordonali - oppure rappresentano manifestazioni di protesta e risentimento nei confronti di privati o enti pubblici, altrimenti sono legati a motivazioni di ordine patologico o psicologico. Chiaramente è difficile prevedere dove una criminale andrà ad appiccare il fuoco. Per questo è essenziale l’aiuto dei cittadini. Se si vede qualcuno accendere un fuoco è necessario avvertire subito le forze dell’ordine».

A favorire il propagarsi dei roghi, specie negli ultimi giorni, sono state le particolari condizioni ambientali: periodi di siccità prolungata e il forte vento. A gennaio è stato approvato un nuovo piano triennale antincendi per ristabilire le competenze di enti e istituzioni in seguito all’assorbimento del Corpo forestale dello Stato. Sarà così più facile aprire e chiudere più di una volta all’anno il periodo ad alto rischio di incendio che prevede il divieto assoluto di accensione, all’aperto, di fuochi nei boschi. «Anche sotto il profilo economico - ha concluso Bordonali - stiamo facendo uno sforzo incredibile per aiutare concretamente gli Enti locali e abbiamo investito oltre 14 milioni di euro in tre anni per la lotta agli incendi». Nel 2017 contro l’allarme roghi è stato mobilitato un piccolo esercito: 3.200 volontari dell’Antincendio Boschivo e 1.400 vigili del fuoco, ai quali si sono aggiunti i mezzi aerei nelle situazioni di maggiore difficoltà con 387 missioni compiute dagli elicotteri regionali e 76 dai Canadair.