Rapina sull’A9, condannati i capi spuntano i complici: 4 nuovi indagati

Quel colpo aveva reso oltre dieci milioni di euro in lingotti d’oro, trasportati da due furgoni portavalori bloccati in autostrada da un commando di una ventina di uomini, che per una decina di minuti aveva bloccato il traffico ed esploso centinaia di colpi di kalashnikov

Assalto al portavalori (Cusa)

Assalto al portavalori (Cusa)

Turate (Como), 25 giugno 2017 - Salgono a quattro gli indagati dopo la riapertura delle indagini per la rapina in autostrada dell’8 aprile 2013. Quel colpo aveva reso oltre dieci milioni di euro in lingotti d’oro, trasportati da due furgoni portavalori della Battistolli in viaggio verso la Svizzera, bloccati in autostrada da un commando di una ventina di uomini, che per una decina di minuti aveva bloccato il traffico ed esploso centinaia di colpi di kalashnikov. Gli inquirenti della Squadra Mobile di Como hanno notificato altri due avvisi di garanzia. Si tratta di Antonio Fagone, siciliano di 41 anni residente a Palagonia, e Salvatore Margherita, 49 anni, originario di Taranto e residente ad Arcisate.

Nei giorni scorsi l’avviso di garanzia del sostituto procuratore Antonio Nalesso, aveva raggiunto gli altri due indagati, detenuti in carcere per altre vicende: Nicola Sgaramella, 41 anni di Andria e Arturo Fassari, 43 anni di Catania. Quest’ultimo, assieme a Fagone, risultava aver intestato il contratto di affitto temporaneo per il capannone di Origgio da cui la mattina del colpo uscirono tutti i mezzi impiegati dai banditi per bloccare il transito in autostrada. L’ipotesi di reato ricalca il capo di accusa che ha portato alle condanne, ormai definitive di Antonio Agresti, 45 anni di Andria, 20 anni di carcere, e Giuseppe Dinardi, 53 anni, pugliese di Altamura e residente a Cologno Monzese, 28 anni.