Burocrazia contro il Ramadan: bloccata la sede degli islamici

Associazione Assalam, la Regione si mette di traverso

 La situazione che vive  la comunità islamica di Como si ripete a ogni stagione  con l’arrivo  del periodo  del Ramadan

La situazione che vive la comunità islamica di Como si ripete a ogni stagione con l’arrivo del periodo del Ramadan

Cantù, 28 maggio 2017 - Pasticcio Ramadan a Cantù dove i membri della comunità islamica rischiano di trovarsi, all’ultimo minuto, senza un luogo dove potersi incontrare. Oggetto del contendere, anzi del contenzioso, l’uso di un capannone che recentemente l’associazione culturale Assalam ha acquistato dalla società Aedes, in via Milano nel cuore della zona industriale di Mirabello di fianco a un disco-pub e dietro un concessionario. Già cinque anni fa lo stesso immobile balzò agli onori della cronaca quando, l’allora Comunità islamica, lo affittò per farne anche in questo caso un luogo d’incontro che però, secondo la Lega Nord, era una moschea mascherata. Del resto il proprietario dell’epoca, la Aedes costruzioni, avevano presentato al Comune una richiesta di cambio di destinazione d’uso, poi accolta, che prevedeva l’impiego del magazzino anche come luogo di culto. Dopo raccolte di firme, manifestazioni di protesta e minacce di referendum a sistemare tutto, per modo di dire, ci pensò Roberto Maroni approvando una legge che di fatto rende difficilissimo, se non impossibile, aprire nuovi luoghi di culto. A cinque anni di distanza gli islamici, nel frattempo diventati proprietari dello stabile attraverso l’associazione Assalam, non hanno fatto altro che inviare una richiesta in comune per chiedere al sindaco di consentire una deroga, rispetto ai lavori di ristrutturazione, e consentire l’uso dell’immobile durante il Ramadan.

La richiesta, che secondo il legale dell’associazione Assalam poteva essere approvata direttamente dal sindaco, è stata mandata per conoscenza anche alla Regione e così tutto si è bloccato. Il risultato è che un centinaio di islamici, soci di Assalam, non sanno più dove trovarsi, con la Lega che minaccia di chiedere l’intervento dei vigili se entreranno nel loro magazzino a pregare e gli spazi che l’hanno scorso venivano concessi per il Ramadan a Cantù che sono già occupati. Nella peggiore delle ipotesi non rimarrà loro che spostarsi fino a Milano o Como, dove il Comune ha concesso l’uso della parte sud-occidentale di piazza d’Armi a Muggiò, a fronte di una cauzione di mille euro.