Il tesoro di un’anziana a un bancario: Mini, gioielli e lingotti d’oro

Como, la donna ha 98 anni. Lui è indagato per circonvenzione d’incapace

Lingotti d'oro

Lingotti d'oro

Como, 8 agosto 2016 - Una Mini che ha fatto in tempo a percorrere solo pochi chilometri prima di finire sotto sequestro. Ma anche orologi, gioielli, un lingottino d’oro. Tutto finito nel mirino della Guardia di finanza del Gruppo Como, coordinata dal sostituto procuratore Simona De Salvo, che sta indagando sulle ipotetiche appropriazioni che sarebbero state commesse da un dipendente di una banca di Como. Residente in città, l’uomo è indagato con l’accusa di circonvenzione di incapace nei confronti di una pensionata di 98 anni, correntista della filiale in cui lavora l’uomo. Con la donna, sarebbe entrato in confidenza di recente, quando è rimasta vedova e ha iniziato a sentirsi sola in quella condizione che le era piombata addosso all’improvviso. Vanini le avrebbe dato una mano in questo periodo critico, standole accanto.

Tuttavia, secondo quando denunciato dai parenti, l’uomo avrebbe poi approfittato della sua fragilità, appropriandosi di una serie di beni di sua proprietà. Sono stati loro ad accorgersi degli ammanchi, iniziati non molto tempo fa, e hanno dato mandato a un avvocato di presentare denuncia per capire che fine avessero fatto alcune cifre prelevate dal conto corrente, gioielli che la donna teneva in casa e che non si riusciva a più trovare, ma anche un lingottino di metallo prezioso.

I sospetti sono caduti sul bancario partendo dall’acquisto di un’auto, che ora compare negli atti dell’indagine, tuttora in corso: un modello Mini, del valore di 20mila euro, che sarebbe stato pagato con assegni firmati dalla pensionata. È stata messa sotto sequestro qualche settimana fa, assieme a una quantità di altri oggetti, quando il bancario ha subito una perquisizione della Guardia di finanza: nella sua abitazione sono state trovate cinque pietre preziose, un paio di anelli, vari pezzi di argenteria bracciali in oro, orologi e un lingottino.

In alcuni casil’uomo avrebbe ammesso che erano di proprietà dell’anziana, dicendo tuttavia che gli erano stati regalati. Ora i militari stanno facendo verifiche su tutto ciò che è stato trovato nell’abitazione del dipendente di banca. Il fine degli accertamenti, è innanzi tutto stabilire la provenienza di ogni pezzo, ma anche capire se gli oggetti che fino a qualche mese fa erano di proprietà della novantottenne sono stati effettivamente regalati all’uomo che l’ha aiutata dopo la scomparsa del marito. Inoltre sarà fondamentale accertare le condizioni mentali della donna, per comprendere quanto è fragile e raggirabile, o al contrario nel pieno possesso delle sue facoltà, e quindi legittimata a fare regali a chi vuole.