Caso clochard, appello ai ghisa: "Ribellatevi a questa ordinanza"

L’ex assessore Magatti: ricorso al prefetto contro il diktat del sindaco

Prosegue la mobilitazione contro l’ordinanza anti-accattoni (Cusa)

Prosegue la mobilitazione contro l’ordinanza anti-accattoni (Cusa)

Como, 22 dicembre 2017 - Mentre sono salite a oltre una ventina le sanzioni elevate in questi giorni ai clochard continua la mobilitazione in città e in tutta Italia contro l’ordinanza anti clochard voluta dal sindaco Mario Landriscina. «Una polemica nata da una non notizia o meglio una incomprensione» aveva spiegato mercoledì il primo cittadino riferendosi all’allontanamento da parte dei vigili di alcuni volontari che lunedì mattina volevano servire un po’ di latte caldo ai senzatetto, ma le sue parole non sono servite a riportare la pace in città dove si moltiplicano le iniziative contro il provvedimento.

L’ultima campagna in ordine di tempo è quella avviata da “Civitas progetto città” rappresentata in consiglio da Bruno Magatti, fino a sei mesi fa assessore ai Servizi sociali nella Giunta guidata da Mario Lucini. «Abbiamo presentato un ricorso al prefetto di Como per l’annullamento, previa sospensione cautelare di questa ordinanza che oltre a essere discriminatoria presenta pesanti principi di illegalità. È vero che il prefetto ha sessanta giorni di tempo per comunicarci la sua decisione, ma confidiamo in una reazione più rapida considerando il clamore e l’indignazione che questo provvedimento ha suscitato in città e non solo». Civitas ha promosso anche una petizione on-line, sulla propria pagina Facebook e sulla piattaforma change.org, che ne giro di poche ore ha superato le 500 sottoscrizioni per chiedere agli agenti di polizia locale chiamati a far rispettare l’ordinanza a una sorta di obiezione di coscienza. «La polizia locale di Como si è sempre occupata dei clochard, anche prima che questa ordinanza venisse firmata, per questo abbiamo pensato di scrivere agli agenti uomini e donne della polizia locale, nel pieno rispetto della loro professionalità ed esperienza – spiega Magatti -. Riconosciamo la loro capacità e per questo li invitiamo a non fermarsi all’interpretazione letterale di questa ordinanza. Gli agenti di polizia locale rappresentano anche noi, non solo il sindaco e nell’ordinanza sono presenti cose che sono non condivisibili come il sequestro dei cartoni come se l’occupazione del suolo pubblico, che in centro a Como costa al massimo 40 centesimi al giorno per metro quadrato, fosse il problema. La povertà non è una questione di polizia tanto che alcuni agenti mi hanno manifestato il loro disagio di fronte a questa ordinanza».

«Questa città ha avuto l’esperienza di Rumesh (il giovane writers al quale dieci anni un vigile sparò un colpo in testa dopo un inseguimento, ndr) ma anche esperienze di straordinaria solidarietà come l’accoglienza ai migranti nel luglio dell’anno scorso». «In maggioranza ci sono perplessità su questa ordinanza come nell’opposizione ci sono posizioni più estreme. La città chieda al sindaco di fare un passo indietro, ma sia pronta anche a capire che ci possono essere anche scenari peggiori. Spetta a tutti noi decidere come vogliamo essere, legalità e ordine sono valori per ognuno di noi ma è fondamentale anche il modo in cui si raggiungono».