Como, l'Insubria festeggia con cinquecento aspiranti matricole

Un successo l'Open day dell'Università che parla sempre più lariano

L'Open day

L'Open day

Como, 26 marzo 2017 - Dopo lo schiaffo del Politecnico, che ha deciso di richiamare a sé una parte dei corsi presenti in città dopo il fallimento del progetto del campus al San Martino, l’Insubria si è ritrovata quasi per caso a occupare il posto di prima università di Como, che già prima deteneva nei numeri e ora occupa anche di fatto. Un ruolo che piace all’università dei due laghi, accusata fino all’altro ieri di essere troppo varesina e invece ora pronta a diventare più lariana. Che qualcosa sta cambiando lo intravede dalle collaborazioni, sempre più intense, tra l’ateneo e le altre istituzioni culturali presenti in città dalla Prefettura all’ospedale Sant’Anna, per non parlare degli industriali e della Camera di Commercio che da tempo impiegano le migliori menti dell’Insubria nei loro progetti a ComoNext e Fondazione Volta.

Viste le premesse non poteva che trasformarsi in una grande festa l’open day organizzato ieri al Chiostro di Sant’Abbondio e in via Valleggio, dove si concentra il polo scientifico, dove si sono presentate oltre cinquecento aspiranti matricole, arrivate da tutta la Lombardia, il Piemonte, il Canton Ticino e anche l’Emilia Romagna, l’Abruzzo, l’Umbria e la Sardegna. «Il nostro ateneo ha un ottimale rapporto docenti-studenti – spiega Michela Prest, che oltre a insegnare Fisica delle particelle si occupa anche dell’orientamento – c’è un insegnante ogni venticinque ragazzi, stando all’ultimo rapporto Almalaurea i nostri laureati hanno tasso occupazionale molto più alto della media nazionale: infatti l’81% di chi si iscrive ai nostri corsi triennali trova un lavoro subito dopo la laurea contro il 67% della media nel resto d’Italia». In più adesso per chi arriva da lontano c’è la possibilità di trovare un alloggio, a prezzo convenzionato, in uno degli studentati aperti in città che in molti casi sono dei veri e propri residence a pochi passi dal lago. 

Così ieri a Sant’Abbondio erano in centinaia a seguire le lezioni introduttive di Giurisprudenza, Scienze del Turismo, Scienze della mediazione interlinguistica e interculturale per il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture che davano la possibilità anche si sostenere il test di ingresso che, se superato, dà diritto all’accesso ai corsi senza la necessità di doverlo ripetere l’estate prossima. L’altro asso nella manica dei corsi dell’Insubria, sia a indirizzo giuridico-economico sia quelli scientifici e medici, è la forte vocazione internazionale. «Siamo convenzionati con le migliori università straniere – conclude Michela Prest – e i nostri ragazzi sono stimolati a dare parte dei loro esami all’estero, al di là dell’esperienza legata all’Erasmus. In molti casi si finisce per ottenere una doppia laurea, qui e in un altro ateneo, per moltiplicare le possibilità di occupazione». Presentato anche il nuovo indirizzo di studi, giurisprudenza a indirizzo economico.