Omicidio Molteni, dopo il delitto dalla cartomante: "Sono vedova, mi sposo in chiesa"

I retroscena ricostruiti dagli inquirenti grazie alle intercettazioni

Alfio Molteni (Cusa)

Alfio Molteni (Cusa)

Carugo (Como), 6 ottobre 2016 - «Siamo all'epilogo di una vicenda investigativa durata un anno»: così il procuratore capo di Como Nicola Piacente, ha dichiarato che l’indagine sulla morte di Alfio Molteni, è giunta alla sua conclusione con gli arresti di ieri mattina, che hanno portato in carcere la Bassone l’ex moglie, Daniela Rho, 45 anni, e il commercialista dell’azienda di famiglia con cui aveva una relazione, Alberto Brivio, 49 anni. Tre fasi fondamentali, che hanno portato a ricostruire una struttura piramidale fatta dai due mandanti di una serie di atti intimidatori che si sono trasformati in omicidio, una serie di personaggio appartenenti alla criminalità della Brianza Monzese, coinvolti in ruoli differenti, quasi tutti arrestati tra marzo e luglio – Michele e Salvatore Crisopoulli, Stefano Posca, Vicenzo Scovazzo e Giuseppe De Martino – e Luigi Rugolo , guardia giurata di 44 anni, collettore tra le due parti. Fin dall’inizio si era capito che Molteni non aveva nulla a che fare con chi lo minacciava, gli aveva incendiato l’auto o sparato a casa, e che i mandanti andavano cercati altrove, lontani dal quel mondo criminale utilizzato solo per produrre danni. Gli inquirenti del Nucleo Investigativo di Como e del Reparto Crimini Violenti del Ros di Roma, coordinati dal sostituto procuratore Pasquale Addesso, sono arrivati a sintetizzare la ricostruzione dei rapporti tra Molteni e l’ex moglie, e degli accadimenti a cui è andato incontro il professionista, con tre diagrammi paralleli e coincidenti: l’evoluzione della causa di separazione con i momenti fondamentali relativi all’affido delle figlie, le minacce subite da Molteni, l’impennarsi del traffico telefonico tra Rho e Brivio e tra Brivio e Rugolo.

Quando il problema dell’affido delle bambine si era risolto con la morte di Molteni, i pensieri di Daniela Rho si sono rivolti verso altri problemi, come emerge dalle numerose conversazioni telefoniche finite negli indagini. Tra queste, le frequentissime chiacchierate con un’amica cartomante, a cui la Rho chiedeva consigli su tutto, o con la madre. «Devo chiedere all’avvocato – dice, riferendosi al suo legame con Alberto Brivio – io sono vedova… sono a posto. Se io vado a fare il corso di fidanzati e mi sposo in chiesa, io sono a posto.. o devo aspettare marzo perché arriva il divorzio?». O ancora: «Il tuo problema è quando ti chiameranno i carabinieri – le dice l’amica - perché ti chiameranno...», e Daniela: «Ho preso un avvocato penalista che mi segue.. spero che crederanno che sono innocente...».