Maestra trovata morta nel bosco, ricostruiti gli spostamenti

Il passaggio della sua auto è stato monitorato dalle telecamere di sicurezza e ricostruito dal lavoro svolto dai carabinieri del Reparto Investigativo di Como

Il luogo del ritrovamento del corpo

Il luogo del ritrovamento del corpo

Rodero, 21 ottobre 2016 - Una cena con la famiglia a Olgiate Comasco la sera della morte di Nadia Arcudi, insegnante trentacinquenne di Stabio. Michele Egli, il cognato – 42 anni residente a Coldrerio - arrestato con l’accusa di averla uccisa e di aver scaricato il suo corpo a Rodero, lungo un sentiero che incrocia la statale, ha passato la serata con i parenti in Italia. Il passaggio della sua auto è stato monitorato dalle telecamere di sicurezza, e ricostruito dal lavoro svolto dai carabinieri del Reparto Investigativo di Como, coordinati dal sostituto procuratore Massimo Astori, titolare del fascicolo di indagine aperto al momento del ritrovamento del cadavere. Quello che le immagini non mostrano, è chi ci fosse dentro quell’auto. Soprattutto nel baule, avvolto in un tappeto e con la testa coperta da un sacchetto di plastica, come avrebbe affermato Egli, quando ha raccontato alla polizia i pochi dettagli su come ha fatto sparire Nadia dalla casa dove l’avrebbe trovata morta.

Una versione che gli inquirenti svizzeri ritengono lacunosa, che non convince nelle motivazioni così come nelle modalità, ma che soprattutto lascia aperti molti dubbi da chiarire. Non ultima, l’effettiva possibilità che sia stato in grado di trasportare da solo un corpo senza vita, o comunque inanimato. Perché tra gli accertamenti che sono in corso in Italia, ci sono anche gli esami medico legali, e in particolare istologici, per arrivare ad accertare dove sia effettivamente morta Nadia. Il luogo della sua aggressione, che sarebbe avvenuta all’interno della sua abitazione di Stabio, potrebbe infatti non corrispondere al punto in cui si trovava quando ha smesso di vivere. A stabilirlo, saranno gli esiti degli esami svolti sul corpo della donna, la datazione delle escoriazioni e altri dettagli che un corpo racconta anche da morto. Tra i dettagli che ancora attendono una risposta, c’è anche l’orario in cui Nadia è stata abbandonata.

Certamente venerdì sera, quando era già buio, ma il suo omicidio si colloca tra le 17 e le 18, e quindi il suo abbandono potrebbe essere avvenuto anche un paio d’ore dopo. Non si sa se a Olgiate Comasco Egli è arrivato da solo, magari facendo velocemente tappa nel bosco, o se ha fatto un viaggio solo per nascondere il corpo della cognata. Certo è che tra Stabio e Rodero la strada è veramente poca, e che le telecamere hanno mostrato un via vai abbastanza fitto dell’auto dell’uomo. Se la Svizzera risponderà alla rogatoria inoltrata ieri dal sostituto procuratore Massimo Astori, con cui si chiedono gli atti di indagine utili a integrare gli accertamenti svolti in Italia, e a consentire agli inquirenti italiani di portare avanti il loro lavoro, forse qualche risposta in più si potrà avere, e in tempi brevi.