Maltempo nel Comasco: la fragilità di un territorio che non si rimargina

Davanti a ogni ondata di maltempo, i punti più esposti al dissesto sono quasi sempre gli stessi

La frana a Laglio

La frana a Laglio

Laglio (Como) - La statale Regina chiusa per due giorni, interrotta da questa mattina (27 luglio) a causa delle tante frane cadute in più punti: Cernobbio, Brienno, Argegno, Laglio. Un territorio stravolto, che per l’ennesima volta deve farei conti con i cedimenti dei terreni, dei boschi, delle zone impervie che lo sovrastano. Già una decina di anni fa la zona di Brienno si era trovata in una situazione simile, ma di fatto le ondate di maltempo che si avvicendano con danni di entità variabile, colpiscono sempre negli stessi punti, ormai fragili e cedevoli. Che quasi non fanno in tempo a riformarsi, a consolidarsi attorno ai sistemi di messa in sicurezza.

Laglio è un altro punto che si sta dimostrando facilmente cedevole soprattutto nella zona del torrente Torriggia. Tutti luoghi dove le sponde sono molto ripide, con le montagne che scendono direttamente nel lago e dove l'acqua scaricata in grande quantità precipita a valle a velocità sostenuta. Luoghi in cui la gente vive, ha costruito case, parcheggia le auto stipate, sfruttando i pochi metri quadrati che rimangono tra lago e monti. Dove passa l’unica strada che collega tutta la sponda occidentale del Lario con Como e la Lombardia da un lato, con la Svizzera e l’Europa dall’altro.

Ora questo collegamento è interrotto, perché la massa di fango e sassi che ha danneggiato edifici e trascinato auto, ha invaso le strade, creando cumuli anche di tre metri di altezza, che non saranno facili da rimuovere. Al momento restano percorribili soltanto i tratti tra Como e Laglio e, più a nord, tra Colonno e l'Alto Lario. Per raggiungere la sponda occidentale del lago occorre fare un giro di chilometri passando dalla sponda lecchese e poi scendere, oppure passare dalla Svizzera, attraverso Lugano e Menaggio. Solo questa mattina, i vigili del fuoco hanno svolto più di sessanta interventi concentrati in pochi chilometri quadrati. Ma i problemi non si limitano alla massa di fango che ha invaso strade e giardini: a Brienno, una cinquantina di persone sono rimaste bloccate nelle loro abitazioni a causa di una fuga di gas, ma i timori di dispersioni sono stati numerosi in questi giorni.