2010-03-31
— COMO —
«TUTTA LA LEGA mi ha appoggiato, non solo sul lago». È sincero Dario Bianchi, neo-consigliere regionale padano che nella campagna elettorale era partito da outsider e alla fine ne è uscito vincitore indiscusso. Eletto a valanga, più votato addirittura dell’ex Ettore Albertoni, la sua ascesa ha fatto impallidire Edgardo Arosio, consigliere regionale uscente, favoritissimo all’inizio della campagna e ora disoccupato illustre della politica lariana, «continuerò a spendermi per il movimento, per la mia città, ma adesso voglio dedicarmi alla mia famiglia e ai miei cari», spiega. Un terremoto quello leghista, arrivato a un’incollatura dal Pdl, quando un tempo Forza Italia e Alleanza nazionale a queste latitudini erano irraggiungibili: 38,35% insieme nelle regionali del 2005, oggi il Pdl si ferma al 33,46%, la Lega sotto di uno zero virgola sedici. Dati certamente viziati dall’astensionismo record - ha votato solo il 62,27% - e dalla disaffezione che pare aver colpito l’elettorato più giovane. Eppure i bene informati, malgrado l’effettivo carisma di Bianchi sul lago e una campagna elettorale apparentemente sottotono che invece ha dato i suoi frutti, parlano di un travaso di voti sul candidato anomalo, soprattutto in Brianza e nella Bassa. Segno in sostanza, come forse ammette implicitamente il diretto interessato, che su di lui sia alla fine arrivata un’indicazione di voto dall’alto. Così se Arosio esce di scena (per il momento, difficile che venga allontanato a lungo dalla politica) il sindaco di Cantù Tiziana Sala è in netta crescita. Nella città del mobile il Carroccio è arrivato al risultato storico del 35,58%, addirittura cinque punti sopra il Pdl, fermo al 30,57%.

IL SUO NOME è dato oggi da molti come il più probabile per la successione del presidente della Provincia Leonardo Carioni, il cui mandato naturale, analogamente a quello canturino, scade nel 2012, tanto che lei stessa dissimula appena l’ambizione: «Farò quello che mi chiederà il movimento, se Bossi darà questa indicazione succederò a Carioni». Lui, il presidente e coordinatore provinciale, gongola senza alzare il tiro: «I risultati sono il frutto di un grande lavoro di squadra e della compattezza del nostro partito», dice intendendo esplicitamente alle forze centrifughe che si agitano nel Pdl e che pare abbiano scontentato diversi elettori che hanno finito per votare il Carroccio, ma senza chiedere alcun rimpasto nei posti che contano. C.Cat.