2010-03-05
di MAURIZIO MAGNONI
— COMO —
SOLO LA PIOGGIA abbondante caduta l’altro ieri tra pomeriggio e sera ha salvato Como dal raggiungimento del 35° giorno di superamento della soglia d’attenzione per lo smog, in particolare le Pm10 (polveri sottili respirabili) dall’inizio dell’anno. Non che la pioggia abbia fatto i miracoli, considerato che ieri la concentrazione di Pm10 nell’aria era di 40 microgrammi per metro cubo; ma insomma c’è stato un salvataggio in corner, è stato procrastinato probabilmente solo fino ad oggi questo limite del 35° giorno dopodichè dovrebbero scattare sanzioni pesanti da parte dell’Unione Europea; il condizionale è assolutamente d’obbligo perchè tali sanzioni non sono mai state comminate in passato nonostante il limite dei 35 giorni sia stato più e più volte superato, ogni anno dall’inizio del secolo.

ED ANCHE altre città della Lombardia, dove la soglia d’allarme delle Pm10 è stata superata già più di 35 giorni non ci sono state, almeno per il momento, sanzioni. «Chi ha stabilito questo tetto massimo - sostengono il sindaco di Como Stefano Bruni e l’assessore all’ambiente Diego Peverelli - è un burocrate e non tiene conto della realtà. Noi continuiamo a lavorare seriamente per ridurre l’inquinamento attraverso la riconversione degli impianti di riscaldamento e anche con una prossima risistemazione del traffico veicolare». Primo Comune in Italia, da ieri è entrato in funzione a Como il nuovissimo bioionizzatore che è stato collocato sul tetto del municipio per una sperimentazione legata all’abbattimento delle polveri sottili, dall’azienda specializzata Zed di Verona. Lo spazio occupato dal bioerogatore è esiguo (2,5 metri quadrati) e le sue componenti sono pressoché invisibili.

L’ATTIVAZIONE dell’unità bio-ionizzante fa sì che l’acqua entri nel nebulizzatore dove viene compressa fino a raggiungere una pressione di 100bar. A questo punto viene erogata sotto forma di nuvola ionica nella misura di ben 700.000 ioni per centimetro cubo, elementi instabili che si legheranno alle sostanze inquinanti aerodisperse dando origine, dal punto di vista chimico, ad un equilibrio ionico molecolare. Il sistema non prevede alterazioni a causa dei fenomeni meteorologici (vento, piogge, sole o neve) e sarà in funzione 24 ore su 24 (con una pausa di un’ora ogni cinque ore) e consumerà circa 75 litri d’acqua all’ora e 1,5 chilovattora di energia. I primi risultati, certificati dalle rilevazioni delle centraline Arpa che si trovano a 650 metri dal Comune, dovrebbero manifestarsi non prima di due settimane di continua attività. La sperimentazione proseguirà fino al mese prossimo. «Auspico che questo innovativo sistema - conclude Diego Peverelli - possa contribuire a migliorare la qualità dell’aria che si respira in convalle . Valuteremo attentamente i risultati di questa sperimentazione che, per il momento non comporta alcuna spesa da parte del Comune di Como».