2010-01-24
— COMO —
AVREBBE una matrice omofobica la violenta aggressione consumatasi nei giorni scorsi sul Lungolago cittadino costata una prognosi di 40 giorni, in larga misura determinata dalla frattura di un braccio e da una serie di ferite in varie parti del corpo, a un quarantenne residente in città. A dichiararlo è l’associazione ComoGayLesbica onlus impegnata nella difesa dei diritti degli omosessuali, che esprime «la propria solidarietà all’uomo omosessuale aggredito nel pomeriggio del 19 gennaio scorso presso i giardini di Villa Geno», e non Villa Olmo come era sembrato in un primo momento. I responsabili della onlus spiegano che «l’aggredito ci ha contattato per denunciare di essere stato vittima di una violenza omofobica». ComoGayLesbica stigmatizza l’episodio e confida nel sostegno della città verso una maggiore sensibilizzazione e informazione contro questo e ogni altro genere di violenza e incoraggia chiunque a far emergere qualsiasi episodio di violenza omofobica nel nostro territorio».

I MOTIVI del pestaggio non sono ancora chiari del tutto, anche se la denuncia presentata dall’uomo parlerebbe di un aggressione scattata quando il quarantenne avrebbe dichiarato la propria omosessualità alla persona che lo accompagnava sul Lungolago e con il qualche aveva scambiato qualche chiacchiera prima dell’aggressione. Sull’episodio indaga la squadra mobile della questura di Como.