2009-10-23
di CORRADO CATTANEO
— COMO —
DUE NOMINE in rosa, ed è la prima volta, un presidente che si appresta a essere riconfermato all’unanimità, e una polemica che rischiava di coinvolgere il Canturino stoppata in extremis. È la composizione del nuovo Consiglio camerale provinciale che guiderà la Camera di Commercio di Como per i prossimi cinque anni. L’insediamento è fissato per martedì, alle 10.30, nella sede di via Parini.

SCONTATA la riconferma dell’uscente Paolo De Santis, imprenditore del settore turismo, nominato nel Consiglio nella categoria industria, che si apprestrebbe a essere nuovamente eletto presidente della Camera di commercio forte di una larghissima maggioranza, forse anche con l’unanimità. Il nuovo Consiglio, rinnovato per oltre la metà con ben 16 debuttanti, vedrà anche l’ingresso, per la prima volta, di due donne designate nei settori Commercio (Daniela Maroni) e Servizi alle imprese (Daniela Gambarotto). Tra le nomine anche quella di un canturino, Giorgio Cattini del settore Commercio, eletto dopo le polemiche estive scaturite dall’esclusione dal Consiglio camerale del presidente della delegazione brianzola di Confcommercio, Ruggero Spinelli, storico rappresentante della città del Mobile. Senza Cattini il vicecapoluogo sarebbe rimasto senza rappresentanti.


NELLE PROSSIME settimane il Consiglio camerale sarà convocato per nominare la Giunta. All’interno siedono per l’Agricoltura Giovanni Carmignani, per l’Artigianato Fulvio Alvisi, Cornelio Cetti, Alberto Crippa, Marco Galimberti, Giacomo Guidali, Nello Parravicini, per l’Industria Attilio Briccola, Valentino Carboncini, Giorgio Carcano, Giambattista Cerutti, Lucio Corbellini e Paolo De Santis, per il Commercio Gianmario Anzani, Giorgio Cattini, Daniela Maroni, Michele Tomaselli, per la Cooperazione Mauro Frangi, per il Turismo Andrea Camesasca, per i Trasporti Carlo Guanziroli, per il Credito e le Assicurazioni Bruno Bossina, per i Servizi alle imprese Ornella Gambarotto, Stefano Poliani, Giovanni Pontiggia e Adriano Montorfano. Ne fanno parte anche Fausto Tagliabue della Cisl e Giuseppe Doria dell’Adoc.